Instancabili le ricerche dell’ultimo disperso dopo l’esplosione nel deposito di carburante dell’Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Trovata oggi l’ultima vittima, un concittadino catanese: Carmelo Corso, operaio di 57 anni originario di Catania ma residente a Prato, che lascia la moglie e due figli. In queste ore la famiglia si trova ad affrontare un dolore indescrivibile, segnati dalla perdita di un uomo che, nonostante la sua esperienza, non è riuscito a sfuggire a una tragedia imprevedibile.
Il catanese Carmelo Corso
Corso, fino a poche ore fa considerato disperso, si trovava nel deposito pochi minuti prima dell’esplosione. Il suo ingresso nel sito è stato registrato alle 10:16, appena quattro minuti prima che la deflagrazione scatenasse la tragedia. L’uomo lavorava come autista per la Rat-Raggruppamento Autotrasportatori Toscani, descritto dai colleghi come un professionista altamente qualificato. In passato aveva prestato servizio anche come guardia giurata per l’Eni, esperienza che gli aveva conferito un notevole bagaglio professionale.
Il bilancio delle vittime
Le cause dell’esplosione sono ancora in fase di accertamento. L’incidente ha avuto un impatto devastante non solo per le vittime, ma anche per le oltre 26 persone rimaste ferite. Tra queste, due sono in condizioni particolarmente gravi a causa di ustioni di forte entità. Il tragico evento ha scosso la comunità locale, lasciando dietro di sé un vuoto e una grande preoccupazione riguardo alla sicurezza degli impianti industriali.
L’intera area è ancora sotto stretta sorveglianza, e le indagini proseguono per fare luce sulle cause di questo disastro. L’incidente, con il suo bilancio in continua evoluzione, ha scatenato un dibattito sulla sicurezza sul posto di lavoro, soprattutto in ambienti ad alto rischio come quelli in cui vengono stoccati carburanti e materiali infiammabili.