Isee 2025: nel 2025 entrerà in vigore una nuova modalità di calcolo per l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, che porterà significative novità per le famiglie italiane. Tra le principali modifiche previste dal Dpcm in discussione alla Camera, spicca l’esclusione di alcuni strumenti finanziari dal patrimonio mobiliare rilevante ai fini Isee. Questa innovazione, introdotta con la Legge di Bilancio 2024, riguarda titoli di Stato, libretti postali e buoni fruttiferi per importi fino a 50mila euro, e promette di influire sulle agevolazioni sociali connesse.
La riforma prevede che BoT, BTp, CTz, CcT, buoni postali fruttiferi e libretti di risparmio postale non saranno più considerati nel calcolo dell’Isee, fino a un massimo di 50mila euro. Questa modifica, già prevista dalla Legge di Bilancio 2024 ma mai applicata, entrerà in vigore solo dopo l’approvazione definitiva del nuovo regolamento. La revisione è stata possibile grazie a un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dello scorso ottobre, che ha imposto agli operatori finanziari di comunicare i dati patrimoniali necessari.
Fino a oggi, l’Isee continuava a includere tutti i rapporti finanziari posseduti al 31 dicembre 2022. Tuttavia, dal 2025, grazie all’esclusione dei titoli sopra elencati, molte famiglie vedranno ridotto l’indicatore, con potenziali benefici per l’accesso a prestazioni sociali quali l’Assegno unico, il bonus nido e i bonus sociali per luce e gas.
La relazione tecnica del Dpcm stima una riduzione media dello 0,23% del valore Isee, con un costo aggiuntivo per lo Stato di circa 44 milioni di euro, già previsto nella Legge di Bilancio. Tuttavia, per molte prestazioni l’impatto sarà marginale, data la natura già inclusiva di molte soglie Isee.
Secondo simulazioni effettuate da Caf Acli per Il Sole 24 Ore, una famiglia composta da due genitori, due figli, con reddito da lavoro dipendente e abitazione di proprietà, potrebbe vedere il proprio Isee ridotto di 2.000 euro (-8,6%) in presenza di 25.000 euro investiti in titoli di Stato. Se tale importo sale a 50.000 euro, il calo dell’Isee può arrivare fino a 4.000 euro (-17,2%). L’effetto maggiore si avrà sull’assegno unico universale, che prevede importi differenziati in base alle fasce Isee.
Il nuovo regolamento dovrà attendere i pareri delle commissioni parlamentari prima della pubblicazione ufficiale in Gazzetta Ufficiale e delle relative istruzioni operative da parte dell’Inps per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Il testo ha già ricevuto il via libera del Garante della Privacy, del Consiglio di Stato e delle Regioni, che tuttavia richiedono ulteriori confronti per garantire maggiore equità e sostenibilità alla normativa.
Nel frattempo, i dati sull’Assegno unico mostrano l’importanza della misura: nei primi nove mesi del 2024 sono stati erogati 14,8 miliardi di euro a 6,3 milioni di famiglie, con un importo medio per figlio di 172 euro. Questa cifra potrà aumentare per le famiglie che vedranno ridotto il proprio Isee grazie alle nuove regole, aprendo maggiori possibilità di accesso alle agevolazioni.
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