Secondo il rapporto 2024 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, Catania si conferma come il capoluogo di provincia con la Tari (tassa sui rifiuti) più alta d’Italia. La città siciliana si distingue per un importo annuale che, con i suoi 594 euro, supera abbondantemente la media nazionale. Un dato che solleva molteplici interrogativi, soprattutto considerando la crescente emergenza rifiuti che continua a caratterizzare la città.
Il rapporto di Cittadinanzattiva si concentra sulla Tari applicata nel 2024 in 107 capoluoghi di provincia italiani, prendendo come riferimento una famiglia di tre persone, che vive in una casa di proprietà di 100 metri quadrati.
Nel 2024, la spesa media per la raccolta dei rifiuti si attesta a 329 euro all’anno per famiglia, con un incremento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante l’aumento delle tariffe, i miglioramenti nella raccolta differenziata sono visibili: la percentuale di raccolta differenziata ha superato il 65%, con un aumento dell’1,2% rispetto al 2021, sebbene con ritardi rispetto agli impegni presi.
Catania continua a occupare il primo posto nella classifica dei capoluoghi più cari per la Tari. Un dato che fa riflettere, considerando che i cittadini siciliani, già alle prese con altre difficoltà economiche, si trovano a dover affrontare una delle tasse sui rifiuti più alte d’Italia. Nonostante l’alto costo della Tari, Catania è purtroppo anche una delle città che soffre maggiormente di emergenza rifiuti, con cumuli di spazzatura che continuano a invadere le strade. La situazione è paradossale: i cittadini pagano una tassa tra le più alte del paese, ma la città è ancora sommersa dai rifiuti. I cittadini si trovano a pagare una delle tasse più alte d’Italia per un servizio che, purtroppo, non sembra rispondere adeguatamente alle esigenze di decoro e igiene urbana.
Anche Trapani entra nella top ten dei capoluoghi con la Tari più alta, un segnale di come il problema della gestione dei rifiuti stia affliggendo numerosi comuni siciliani. Se si analizzano i dati regionali, emerge chiaramente che al sud la spesa per la Tari è più elevata.
In netta controtendenza rispetto a Catania, Trento si conferma come la città con la Tari più bassa d’Italia, con una spesa annuale di soli 183 euro, che rappresenta una cifra sensibilmente inferiore rispetto alla media nazionale. Trento, che ha visto un lieve calo rispetto all’anno precedente, si distingue per l’efficienza della sua gestione dei rifiuti e per la qualità del servizio offerto ai cittadini.
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