È iniziato con una ricostruzione fredda e tecnica, basata sulle prime testimonianze, il processo contro uno dei sette imputati coinvolti nel brutale stupro di gruppo di una 13enne avvenuto nel gennaio scorso all’interno di Villa Bellini a Catania. A testimoniare sono stati i primi testimoni oculari, nonché gli esperti che hanno condotto le indagini, eseguito rilievi sul luogo dell’aggressione e svolto le comparazioni del DNA che hanno contribuito a identificare gli aggressori. L’imputato, un minorenne, è accusato di aver partecipato a quell’atto di violenza.
Nello stesso periodo in cui è iniziato il processo principale contro cinque adulti, tutti cittadini egiziani, ha preso avvio anche il procedimento riservato ai minori. Il giovane, uno dei due minorenni coinvolti nel crimine, è difeso dall’avvocato Gian Marco Gulizia e viene giudicato secondo il rito minorile, che non permette la costituzione di parti civili.
L’accusa è sostenuta dal sostituto procuratore Orazio Longo e dal procuratore Carla Santocono, i quali hanno ottenuto dal presidente del collegio penale la definizione di un calendario delle udienze. L’obiettivo è ascoltare tutti i testimoni della vicenda, sia per la difesa sia per l’accusa, in un processo che si prospetta lungo e complesso. Si prevede un’udienza a settimana a partire dalla fine di ottobre, per consentire a tutte le parti di portare avanti le loro deposizioni e controinterrogatori. L’assenza delle parti civili è dovuta al fatto che la procedura per i minori non permette una tale partecipazione, ma l’attenzione rimane alta su questo caso di grande rilevanza pubblica.
Nel pomeriggio di ordinaria follia, oltre al giovane imputato nel processo appena avviato, era presente un secondo minorenne. Quest’ultimo, a differenza del coetaneo, ha scelto di procedere con il giudizio abbreviato, una modalità che permette di ridurre i tempi processuali e ottenere uno sconto di pena in caso di condanna. Sul fronte degli adulti coinvolti, invece, quattro dei cinque imputati sono giudicati con rito ordinario, mentre uno degli aggressori maggiorenni ha optato per il rito abbreviato. Quest’ultimo è l’unico tra gli adulti accusato di aver materialmente abusato della giovane vittima.
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