Il pluripremiato regista Martin Scorsese, arriva in Sicilia per girare il suo nuovo docufilm dedicato ai naufragi nell’antichità e a tutti i tesori sommersi nelle acque sicule.
Le tappe siciliane
Una delle tappe del progetto è stata l’isola di Ustica, dove il regista, insieme a esperti subacquei della Soprintendenza del Mare, ha indagato i fondali marini in cerca di reperti storici. Scorsese si recherà poi a Torino il 7 e 8 ottobre per una masterclass e per ricevere la Stella della Mole. Il regista, con il suo iconico cappello di Panama e camicia bianca, ha visitato Ustica per osservare i tesori sommersi che intende includere nel documentario, il cui rilascio è previsto per il prossimo maggio.
L’amore di Scorsese per la Sicilia
Scorsese è particolarmente attratto dalla Sicilia a causa delle sue origini familiari. Suo padre proviene da Polizzi Generosa, mentre sua madre è di Ciminna, entrambi paesi dell’entroterra palermitano. Per lui, tornare sull’isola e lavorare a progetti che ne raccontano la storia è un’opportunità per riscoprire le proprie radici. Il docufilm, basato sul progetto “Shipwreck of Sicily” della professoressa Briggs, docente e e ricercatrice dell’Università di Cranfield in Inghilterra, non ha ancora un titolo definitivo ma si propone di rivelare al pubblico aspetti inediti della storia marittima siciliana.
Negli ultimi giorni, l’archeologa si è immersa nell’itinerario di Punta Falconiera, dove ha potuto osservare ancore romane e bizantine. Il nuovo progetto è coprodotto dall’assessorato ai Beni culturali della Regione Siciliana e da Sikelia Productions. Oltre a Ustica, la troupe ha visitato Taormina, ammirando il relitto delle colonne sommerse, risalenti a circa duemila anni fa. Altre località visitate includono Marausa, il museo archeologico regionale Salinas di Palermo, e il parco archeologico di Selinunte. Scorsese ha inoltre pianificato riprese in luoghi iconici come la Tonnara di Favignana, l’isola di Mozia e Pantelleria, riflettendo un profondo legame con la sua terra d’origine.