Nel 2024, sono stati registrati 601 nidi di tartaruga marina Caretta caretta sulle coste italiane, segnando il numero più alto mai raggiunto. La Sicilia, con ben 190 nidi, si è confermata come la regione con il maggior numero di ovodeposizioni censite. Questo dato eccezionale è stato comunicato da Legambiente, che ha elaborato i dati raccolti dal sito Tartapedia.it, il quale accoglie le segnalazioni di associazioni e istituti di ricerca. Rispetto al 2023, quando si contavano 452 nidi alla fine della stagione, si osserva un incremento di oltre il 30%.
Nel dettaglio, la provincia di Siracusa ha visto la scoperta di 62 nidi, localizzati principalmente tra le località di Noto e Avola. Anche la provincia di Ragusa ha registrato un buon numero di ovodeposizioni, con 29 nidi individuati tra Marina di Modica, Vittoria, Scicli e Pozzallo. In provincia di Agrigento, 28 nidi sono stati censiti, in gran parte sull’isola di Lampedusa.
Anche le province di Trapani (11 nidi), Palermo e Messina hanno visto la nidificazione delle tartarughe, confermando un trend di crescita su tutta l’isola. Grazie a questi numeri, gli esperti stimano che circa 12.200 piccole tartarughe nasceranno in Sicilia quest’anno.
In termini di ovodeposizioni, dopo la Sicilia, si posizionano la Calabria con 147 nidi, la Campania con 104 e la Puglia con 99. Segue poi la Toscana con 24 nidi, il Lazio con 14, la Sardegna e la Basilicata con 7, la Liguria con 5, il Molise con 2 e, infine, l’Abruzzo e le Marche con un solo nido ciascuna.
“Un risultato straordinario“, ha dichiarato Legambiente, “frutto del lavoro costante di monitoraggio e protezione dei nidi svolto da centinaia di volontarie e volontari“. Questo successo è anche merito del progetto Life Turtlenest, cofinanziato dal programma europeo Life, il cui obiettivo è la protezione dei siti di ovodeposizione della tartaruga marina sulle coste mediterranee di Italia, Spagna e Francia.
L’impegno di Legambiente e delle altre associazioni ha giocato un ruolo cruciale nel garantire la tutela delle tartarughe marine, che continuano a trovare nelle coste italiane un rifugio sicuro per la nidificazione, dimostrando l’importanza della cooperazione tra enti locali e internazionali.
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