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Casi Covid in aumento, arriva la variante kp3: quali sono i sintomi

Casi Covid in aumento. Arriva dagli USA una nuova variante del virus. Di seguito tutti i dettagli sui sintomi e sui vaccini.

Nuovi casi Covid in aumento. Questa volta si tratterebbe di una nuova variante, che però ad oggi non ha ancora spodestato la sovrana, la variante JN.1, ma si avvicina inesorabilmente alla meta.

Comparsa alla fine di ottobre, si sta propagando rapidamente tra la popolazione degli Stati Uniti e ora anche in Italia. Secondo i dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) statunitensi, è tra le varianti più diffuse nel paese. E ben presto sarà la variante dominante negli Usa. Queste le dichiarazioni dello scienziato Eric Topol, vicepresidente esecutivo allo Scripps Research.

I dati confermano il trend delle ultime settimane anche in Italia: un costante aumento dei contagi. Analizzando nello specifico, nella settimana dal 20 al 26 giugno, si sono registrati 2.504 casi (+20,1% rispetto alla settimana precedente). Solo il 26 giugno, ultimo dato giornaliero disponibile, sono stati segnalati 437 test positivi al coronavirus, mentre lo stesso giorno della settimana precedente erano stati 372 (+17,5%). Quindi, anche se spesso con sintomi che durano pochi giorni, cresce il numero di persone costrette a rimanere a casa per curarsi.

I sintomi

I sintomi delle nuove varianti sono molto vari, ma possono essere facilmente riconosciuti.

Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano, li descrive così: “Quest’estate, il virus SARS-CoV-2 causa sintomi che assomigliano molto a quelli di un raffreddore. Parlo di naso chiuso e che cola (rinorrea), starnuti, affaticamento, stanchezza e malessere, mal di gola, mal di testa che può essere diverso dal solito o persistere più a lungo del normale”.
“Questi sono i sintomi più frequenti, ma possono anche manifestarsi dolori muscolari, diminuzione dell’appetito, tosse persistente, nausea e diarrea, febbre o febbricola“, continua Pregliasco. “La perdita di olfatto e gusto è meno comune, ma ancora possibile. Nei bambini, la variante XBB.1.16 (Arcturus) sembra poter causare congiuntivite (occhi rossi e pruriginosi)”, aggiunge l’esperto.

I casi più gravi

Tuttavia, non è sempre così. In alcuni casi, la situazione può diventare più grave. È importante prestare attenzione alla mancanza di respiro e a un aumento della frequenza respiratoria, che devono essere segnalati immediatamente al medico e, se possibile, monitorati con un saturimetro.

In generale, i sintomi possono variare in intensità, essere presenti tutti o solo in parte: la gravità e la durata possono differire a seconda di fattori come la vaccinazione, l’età, lo stato di salute generale e la capacità di risposta del sistema immunitario. Questo significa che attualmente l’infezione da Covid non provoca tutti questi effetti nei pazienti. Grazie a una minore aggressività delle ultime varianti e a una più ampia immunizzazione nella popolazione (dovuta a vaccinazione o precedente infezione), è comune osservare un decorso più lieve rispetto alle prime varianti. In ogni caso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di contattare immediatamente il medico in presenza di mancanza di respiro, disturbi del linguaggio, confusione, difficoltà nei movimenti o dolore toracico.

Nuovi vaccini

Quanto ai vaccini, dagli Stati Uniti arriva un appello. Un invito rivolto a tutte le persone dai 6 mesi in su “a ricevere il vaccino Covid aggiornato 2024-2025 per proteggersi contro gli effetti potenzialmente seri provocati dall’infezione”.

I vaccini aggiornati saranno disponibili da Moderna, Novavax e Pfizer entro la fine dell’anno, come spiegano i Cdc. La raccomandazione entrerà in vigore non appena i vaccini saranno pronti. Quest’anno, il vaccino sarà mirato contro la variante JN.1, che è stata dominante fino a poche settimane fa ma ora sta diminuendo, sostituita da “varianti figlie” contro cui si prevede che il vaccino aggiornato manterrà la sua efficacia.

I Cdc puntualizzano: “Ricevere un vaccino Covid aggiornato 2024-2025 può ripristinare e migliorare la protezione contro le varianti del virus attualmente responsabili della maggior parte delle infezioni e dei ricoveri. La vaccinazione Covid riduce anche la possibilità di subire gli effetti del Long Covid, che può svilupparsi durante o dopo l’infezione acuta e avere una durata prolungata”.

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