Per la rubrica "Alza la Voce", si segnalano ancora strade ricoperte di sabbia vulcanica, a seguito della copiosa caduta del 4 luglio.
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Sono passati ormai 15 giorni dal parossismo dell’Etna di giovedì 4 luglio che ha portato ad una copiosa caduta di sabbia vulcanica, invadendo Catania e provincia. Vista la situazione di emergenza, e con non poche difficoltà, i comuni hanno avviato interventi di pulizia straordinaria, al fine di ripristinare la sicurezza per la viabilità, specialmente per i mezzi a 2 ruote ai quali, il giorno successivo al parossismo, è stato vietato il transito.
Nei centri dei comuni etnei più colpiti, le operazioni di pulizia sono state effettuate. Tuttavia, e come spesso accade in altri contesti, le zone di periferia si trovano ancora ricoperte di sabbia vulcanica, stando a quanto riportato dalle segnalazioni giunte da parte dei cittadini.
Il Comune di Pedara è tra i più colpiti. In base alle segnalazioni giunte e a quanto si legge sui social, si chiede a gran voce al sindaco di Pedara, Alfio Cristaudo, un intervento celere per le vie appartenenti alla periferia. In particolare, veri e propri tappeti di sabbia persistono ancora nelle zone di Tarderia e di Pedara bassa, al confine con il comune di Tremestieri Etneo. “Da sottolineare — si legge in una segnalazione —, anche che il continuo passaggio di auto non fa altro che sollevare polvere che va a depositarsi all’interno delle case più vicine alla strada e con disagi di carattere respiratorio per molte persone con problemi di questo tipo”. Come non parlare, inoltre, degli incidenti stradali verificatisi a causa della sabbia sull’asfalto. Uno degli ultimi proprio a Pedara dove un uomo a bordo di una moto ha perso il controllo del mezzo cadendo rovinosamente a terra, lungo corso Cristoforo Colombo.
Strade di serie A e strade di serie B, dunque. Questo sembra essere lo scenario che si vive al comune alle falde dell’Etna, come segnala una cittadina sui social: “Stamattina è stata pulita tutta via Etnea ma le traverse di via Etnea no, quindi mi chiedo: faranno tutte le vie o solo le principali per raggiungere il centro?”.
Non si è fatta attendere la risposta del sindaco di Pedara, il quale ha sottolineato quanto sia complicata la situazione e che, nei giorni a seguire, tutte le strade del comune verranno ripulite. “Va compreso che siamo in emergenza. La pulizia della cenere ed il suo successivo conferimento, non rientra nel capitolato della gara d’appalto con la ditta dei rifiuti. Il che inficia notevolmente sulle casse comunali”.
Non è da meno il disagio che si vive nel capoluogo etneo. Scenario molto simile, con il centro ripulito in maniera celere, in quanto cuore pulsante delle attività commerciali ed amministrative di qualsiasi città, ma nelle periferie persiste ancora un’ingente quantità di sabbia vulcanica. Ne sono la dimostrazione le vie Giuffrida, Torino e zone limitrofe. “È davvero incredibile che non sia presente un servizio di spazzamento dopo la ricaduta di cenere ma bisogna aspettare anche un mese affinché venga rimossa con danni per la salute dei cittadini”, questo è ciò che si legge sulla pagina Facebook “Lungomare Liberato”. E proprio la zona del Lungomare è ancora ricoperta, rendendo la vita difficile a chi percorre la pista ciclabile in bici, al momento completamente nera, ricoprendo totalmente l’asfalto blu caratterizzante.
A causa della presenza della sabbia vulcanica, si registra anche un aumento di polveri. “Ieri — si legge ancora su “Lungomare Liberato” —, abbiamo avuto il dodicesimo sforamento dei limiti per i PM10 da quando è caduta la cenere. Questo avviene a causa del traffico e del vento che portano in aria le polveri ancora presenti sulle nostre strade. Nella stazione di viale Vittorio Veneto siamo passati da 16 sforamenti giornalieri annuali a 28. In un anno il limite è 35″.
Il sindaco Trantino, dal canto suo, ha rassicurato i cittadini nei giorni scorsi, affermando che la totale ripulita delle strade avverrà entro 20 giorni.
Tutti i Paesi Etnei più colpiti si trovano nella medesima situazione, chi più e chi meno. Ciò che cambia è, invece, la modalità di smaltimento e di deposito dei rifiuti. Al Comune di Pedara, i cittadini lamentano il fatto che nell’area predisposta si debbano svuotare i sacchi di sabbia, scelta valutata scomoda. Discorso diverso a Sant’Agata Li Battiati dove, nella piazza antistante il cimitero, i cittadini hanno depositato la sabbia lasciandola all’interno dei sacchi. gli abitanti del Comune alle porte di Catania, tuttavia, segnalano che la quantità di sacchi depositata stia crescendo in maniera esponenziale e che non sono state avviate ancora le attività di raccolta.
Difficoltà logistiche dovute alla quantità ingente, dunque. Ma il tempo scorre e le preoccupazioni dei cittadini per la propria salute, vista la qualità dell’aria notevolmente peggiorata a causa della sabbia innalzata dai mezzi di trasporto, aumentano e non poco.
Di seguito, foto delle vie Catania, Siracusa, Rua di mezzo e Ugo Foscolo a Pedara, e la parte finale di via Vincenzo Giuffrida, a Catania.
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