Una signora 80enne di Santa Venerina ha ricevuto una chiamata da una sedicente maresciallo dei carabinieri. La finta carabiniera ha detto alla donna che il figlio era stato arrestato. La truffatrice ha quindi avanzato la richiesta di una cauzione da 5.000 euro, pagabili anche in oggetti preziosi, per scagionare il figlio. La signora, mossa dall’istinto materno, non ha esitato un momento prima di prendere gli oggetti più preziosi in suo possesso e consegnarli ai truffatori.
La “carabiniera” ha quindi inviato una complice a casa della signora per ritirare il sacchetto pieno di oggetti di valore. Nel frattempo, ha contattato anche il marito della signora, informandolo dell’accaduto e dicendogli di recarsi alla caserma dei carabinieri. In questo modo, la signora anziana sarebbe stata da sola al momento della consegna della “cauzione”.
Avvenuta la truffa, l’anziana si è rivolta ai veri carabinieri che, dopo aver ascoltato le modalità assurde per il pagamento della cauzione, hanno provveduto a rintracciare l’auto delle truffatrici per poterle fermare. Grazie ad un celere scambio di informazioni tra le diverse Compagnie, i militari sono riusciti a risalire alla targa dell’auto usata dalle delinquenti e, successivamente, a trovare le truffatrici medesime.
Le forze dell’ordine hanno denunciato le due donne, entrambe pregiudicate di 47 e 30 anni, alla Procura di Catania. Le due hanno anche ricevuto un “foglio di via obbligatorio” dal Comune di Santa Venerina.
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