Compiuto il primo passo verso l'abolizione del numero chiuso a Medicina ma arrivano le contestazioni dall'Ordine dei medici.
Arrivano importanti novità in vista dell’abolizione del tanto discusso numero chiuso per quanto riguarda Medicina. Oggi, infatti, al Senato si è compiuto il primo passo, adottando il testo base per la riforma che cambierà il sistema dei test di ingresso utilizzato negli ultimi 25 anni. Il provvedimento è stato approvato quasi all’unanimità e ora i decreti che usciranno dovranno essere adottati su proposta dei ministeri della Salute e dell’Istruzione ed entreranno probabilmente in vigore dal prossimo anno.
In base al contenuto delle bozze, per gli studenti e per le studentesse sarà, dunque, consentito l’accesso libero al primo semestre del corso di studio senza test o altre limitazioni. Tuttavia, per accedere al secondo semestre sarà necessario aver superato con successo i primi esami del corso. Pertanto, dal governo dovranno essere selezionate delle discipline qualificanti che dovranno essere insegnate nel corso del primo semestre. Il superamento di questi esami sarà l’unico modo per poter accedere al secondo semestre e, quindi, continuare la carriera universitaria in Medicina. Per i non ammessi sarà garantito il riconoscimento dei crediti formativi in un diverso corso di studi.
A fronte di questa abolizione del numero chiuso, bisognerà individuare le modalità per rendere sostenibile il numero complessivo di iscrizioni ai primi semestri, compreso l’accesso ai corsi di formazione post lauream.
Dall’altro lato, c’è chi è in disaccordo con questa decisione. Le contestazioni arrivano direttamente dall’Ordine dei medici, secondo cui on questa riforma ci sarebbe il pericolo di formare molti laureati che potrebbero non avere possibilità di trovare lavoro come medici in futuro.
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