L’ennesima polemica sul Ponte sullo Stretto: stavolta si parla della scarsa trasparenza dettata da un documento a tratti illeggibile.
Continuano le polemiche rigurado al Ponte sullo Stretto, che stavolta si colorano di un nuovo tema. Quello della scarsa trasparenza dettata da un documento a tratti illeggibile, con stime di traffico ancora non contemplate con chiarezza, con una serie di omissis e di cifre incompiute.
“Molte tabelle dell’elaborato […] relativo all’aggiornamento dello studio del traffico, risultano materialmente non leggibili per problemi di caratteri. Si chiede di produrre un documento revisionato”. Lo si legge nella relazione firmata dalla coordinatrice della sottocommisione per la Valutazione di impatto ambientale, Paola Brambilla.
Questi errori sono contenuti nello studio di traffico: una parte rilevante del progetto e che ha un peso specifico ineludibile nell’analisi costi-benefici dell’opera. D’altronde, i flussi di traffico stimati (o reali) sono un indicatore rilevante per tutte le infrastrutture stradali: si tratta di numeri che registrano una variabilizzazione dei corrispettivi dovuti allo Stato, ad esempio dei canoni di concessione che hanno tutti i gestori autostradali, che sono appunto in funzione dell’effettivo andamento del traffico.
Probabilmente, chi ha esportato lo studio sull’andamento del traffico del ponte sullo Stretto di Messina per inviarlo al Ministero dell’Ambiente ha dimenticatodi verificare che la conversione dei file in formato pdf fosse andata a buon fine.
Infatti il caos di lettere, simboli e numeri apparso davanti agli occhi dei tecnici del Ministero sembra essere un errore nella codifica dei caratteri, cioè il sistema che permette ai computer di riconoscere e riprodurre sullo schermo lettere, simboli e numeri.
Tuttavia, i problemi nella documentazione inviata dalla Società Stretto di Messina non si limitano agli errori di esportazione. Secondo il Ministero dell’Ambiente, i pochi dati rimasti leggibili nel lungo pdf di circa 318 pagine sarebbero anche non aggiornati e limitati.
Per questo il Ministero ha dovuto chiedere spiegazioni relative alla compatibilità del progetto con gli aggiornamenti dei vincoli ambientali e paesaggistici, un’analisi dei costi e benefici dell’opera, un quadro riassuntivo di tutti gli interventi previsti, un quadro aggiornato e congruente sulle condizioni di pericolosità da maremoto e l’aggiornamento delle stime sulla qualità dell’aria nella fase di cantiere e in quella di esercizio.
Il Ministero dell’Ambiente ha sostanzialmente detto alla Società di rifare tutto da capo.
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