Bonus ristoranti 2024, requisiti: i beneficiari potranno godere di un contributo pari al 70% delle spese totali ammissibili.

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Bonus ristoranti 2024, requisiti: arrivano le agevolazione economiche a favore del settore della ristorazione. Nello specifico, il bonus consiste in un contributo a fondo perduto fino a 30mila euro, che punta ad aiutare le imprese in alcune azioni come l’acquisto di macchinari o l’assunzione di giovani tramite un contratto di apprendistato. Sarà possibile fare richiesta fino al 13 maggio 2024 sul sito di Invitalia. Di seguito, i dettegli su chi ne può beneficiare.
Sono stati stanziati dal governo circa 56 milioni di euro: i beneficiari potranno godere di un contributo in conto capitale pari al 70% delle spese totali ammissibili, quindi senza restituire né il capitale erogato né gli interessi. Quindi, per ottenere la massima erogazione di 30mila euro gli imprenditori dovranno certificare una spesa di circa 43mila euro.
Il beneficio è destinato alle imprese con alcuni requisiti. Nel caso dei ristoranti, l’azienda deve risultare operante nel settore identificato dal codice Ateco 56.10.11, vale a dire ristorazione con somministrazione. Deve essere costituita o iscritta come attiva nel Registro delle imprese da almeno 10 anni. In alternativa è necessario che abbia acquistato nei 12 mesi precedenti prodotti certificati Dop, Igp, Sqnpi, Sqnz e prodotti biologici per almeno il 25% degli acquisti totali del periodo.
Per quanto riguarda invece gelaterie e pasticcerie, l’azienda deve operare nel settore identificato dal codice Ateco 56.10.30 (gelaterie e pasticcerie). Le attività che si occupano esclusivamente di pasticceria, invece, deve rientrare nel settore identificato dal codice Ateco 10.71.20, che indica i produttori di pasticceria fresca. Entrambe devono essere iscritte nel Registro delle imprese da almeno 10 anni oppure aver acquistato prodotti Dop, Igp, Sqnpi e prodotti biologici per almeno il 5% (per cento) del totale
Non tutte le spese sono ritenute ammissibili. Lo sono per esempio quelle sostenute per l’acquisto di macchinari professionali e beni strumentali all’attività d’impresa. Devono essere nuovi, effettivamente funzionali allo scopo e acquistati alle normali condizioni di mercato da terzi che non abbiano relazioni con l’impresa.
I pagamenti eseguiti dalle aziende devono risultare tracciabili: ogni bonifico deve partire da conti correnti dedicati intestati all’impresa. Non è ammesso il pagamento in contante.
I beni acquistati dovranno essere mantenuti nello stato patrimoniale dell’impresa per almeno 3 anni dalla data di concessione del contributo. Sono invece escluse tutte le spese che non riguardano l’acquisto di macchinari nuovi o strumenti nuovi: i pezzi di ricambio, le consulenze, utenze, terreni e fabbricati.
La misura ha registrato una falsa partenza: le domande sono state aperte l’1 marzo, ma sono state subito chiuse per problemi tecnici. La procedura è stata riaperta il 12 marzo. La domanda, come accennato, va presentata digitalmente sul portale di Invitalia, al quale si accede tramite Spid o Cie. Il sito mette a disposizione info e modulistica.
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