La lettura come attività di svago è sempre meno contemplata a mano a mano che si cresce, mentre aumenta tra le generazioni più giovani.
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Se esiste un passatempo che può essere definito senza tempo, quello è senza dubbio la lettura. Infatti, che si legga di mattina appena svegli o la sera prima di andare a letto, o ancora, che ci si dedichi alla lettura durante la bella stagione o nelle fredde giornate invernali, poco importa.
Tuttavia, se c’è una dinamica che sembra interrompere questa tendenza è quella anagrafica: infatti, proprio in Italia, sembrerebbe che il piacere della lettura come attività di svago si perda crescendo per poi essere ritrovato negli anni. Questo è quanto si evince da alcuni dei report più recenti sul tema della lettura. In particolare, ad aver tirato le somme per quanto riguarda l’Italia negli ultimi mesi sono stati l’Istat e l’AIE, Associazione Italiana Editori. Di seguito, il risultato di quanto è stato rilevato sulla base degli studi effettuati dai due enti nominati.
Come anticipato, il tema della lettura e dei giovani è stato analizzato da più aspetti sia da parte dell’Istat che da parte dell’AIE nei mesi recenti. Il risultato di tali studi sono state diversi report sull’argomento: il primo ad essere pubblicato è stato il report dell’Istat “Produzione e lettura di libri in Italia”, rilasciato lo scorso dicembre come bilancio dell’anno precedente.
Tuttavia, nei mesi di febbraio e marzo 2024, anche l’AIE ha analizzato il tema, focalizzandosi sulle fasce giovanili italiani. In particolare, sono stati prodotti due dossier: il primo ha avuto per argomento “Le abitudini di studio all’Università”, mentre il secondo si è concentrato sulla “Lettura tra gli 0 e i 14 anni”.
Analizzando e incrociando i dati dei report di Istat e AIE riguardo i lettori in erba, è stato possibile evidenziare un’adesione importante alla lettura come attività di svago nelle generazioni più giovani. In particolare, secondo quanto rilevato dall’Associazione Italiana Editori, il 96% dei giovani tra 4 e 14 anni in Italia ha letto almeno un libro non scolastico nel 2023. Basti pensare che nel 2018, questo valore era pari al 75%.
Tuttavia, allargando il termine generazionale del campione, è possibile notare una lieve inflessione rispetto agli anni precedenti. Infatti, secondo l’Istat, il 39,3% delle persone con più di 6 anni ha letto almeno un libro non scolastico o professionale nel 2022. Va però sottolineato che il dato era più alto nel 2020 (41,4%) e nel 2021 (40,8%). Ma sulla base delle analisi, sono proprio le generazioni più adulte a far diminuire il trend.
Questo è ciò che si evince anche sulla base dei dati di mercato: infatti, come sottolineato dall’AIE, tra il 2019 e il 2022 è aumentato in Italia l’acquisto di copie per bambini e ragazzi. Ad essere in cima alle classifiche sono fumetti e manga. Tuttavia, nella stessa analisi sembrerebbe che i genitori si stiano impegnando maggiormente a leggere con i propri figli, dato che l’84% degli adulti ha dichiarato di aver letto assieme ai propri bambini, rispetto al 72 e al 69% degli anni immediatamente precedenti.
Ma soprattutto va riconosciuto l’impegno delle giovani generazioni, dato che è in crescita la lettura nelle fasce pre-scolari. Inoltre, in termini di abitudini di lettura, in Italia si riscontra una tendenza crescente che vede il 54% dei giovani tra gli 0 e i 14 anni approcciarsi ad almeno 7 e fino a oltre 12 libri all’anno. Tuttavia, come anticipato, la dedizione alla lettura si perde nel corso degli anni: infatti, sono i bambini di 7-9 anni a dedicare maggior tempo continuativo alla lettura, vale a dire più di 3 ore nella settimana.
Nonostante gli italiani più giovani tendano a leggere diversi libri, è appena insufficiente l’indice di “gradimento” di quest’attività come occasione di svago. Infatti, nel 2023, il voto medio dato dalle 3 fasce generazionali 4-6 anni, 7-9 anni e 10-14 anni è stato pari a 6,5, quindi appena sopra la sufficienza.
Inoltre, l’AIE ha evidenziato come il piacere della lettura come passatempo tra le giovani generazioni si perda crescendo. Infatti, sulla base dell’analisi effettuata, per le fasce d’età 4-6 e 7-9 anni la lettura si trova al terzo posto delle scelte di attività, dopo “Gioco” e “Televisione”. Invece, per i giovani tra i 10 e i 14 anni, la lettura come passatempo scende al 15esimo posto in classifica. Infine, altro dato importante e trasversale: il cartaceo vince sul digitale per tutte le generazioni giovani, compresi i giovanissimi.
Per concludere il quadro, può essere utile dare un’occhiata anche all’ultima fascia d’età che rientra nel gruppo giovanile: gli universitari. Infatti, l’AIE ha realizzato uno studio anche a proposito delle abitudini di studio all’università. Ed è proprio in quest’ultimo che sono stati analizzati anche i consumi culturali dei giovani studenti.
A tal proposito, il risultato evidenziato conferma la tendenza riscontrata già per la fascia d’età 10-14 anni. Questo perché, secondo i dati dell’AIE, le abitudini di consumo culturale rilevate nel campione vedono pochi lettori “appassionati” tra gli universitari. In questo senso, sembrerebbero pochi gli studenti che si dedicano alla lettura per svago. Questi preferirebbero la musica, l’informazione o film e serie TV ai libri. Tra le ragioni, potrebbero esserci le giornate intere trascorse dagli studenti sulle pagine di testi universitari. Non a caso, solo il 56% ha affermato di leggere per piacere almeno una volta a settimana. Tuttavia, va precisato che secondo l’AIE il 74% degli italiani sono lettori e ben il 91% degli universitari rientra in questa categoria.
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