"Press Card" è uno spettacolo che racconta la storia della giornalista catanese Maria Grazia Cutuli. Ne ha parlato ai microfoni di LiveUnict la regista Luana Rondinelli.
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Maria Grazia Cutuli, giornalista catanese e inviata di guerra del “Corriere della Sera”, morta nei pressi di Kabul il 19 novembre del 2001, ha sicuramente lasciato il segno nella storia del giornalismo italiano. È per questo motivo che è nato il progetto teatrale “Press Card“, presentato a Catania presso il teatro Sala Futura dal 22 al 25 febbraio 2024. Sul palco, la storia racconta la vita di Maria Grazia affrontando temi crudi, ma in modo delicato ed emozionante, che tocca l’anima facendo riflettere. Ne ha parlato ai microfoni di LiveUnict Luana Rondinelli, la regista. Dopo lo spettacolo, poi, è intervenuta ai nostri microfoni anche la sorella di Maria Grazia Cutuli, la signora Sabina.
Lo spettacolo appare come un monologo di Valeria Contadino, l’unica attrice presente sul palco, accompagnata solo dalle sigarette, dalla scenografia e, in alcuni momenti, dalle foto della vera Maria Grazia proiettate su un pannello bianco.
“L’esigenza di parlare della vita di Maria Grazia Cutuli è arrivata a Valeria Contadino, l’attrice che la interpreta che inizialmente mi ha contattata e mi ha chiesto di farne la regia – spiega Luana -. Ho accettato molto volentieri perché è un progetto che mi ha incuriosito tanto e perché incominciando a leggere notizie su Maria Grazia ho scoperto una donna di grande coraggio, forza e umanità. In realtà quindi la scintilla è scattata in Valeria, io ho in qualche modo acceso il fuoco creando insieme a Gaetano Savatteri il testo e dirigendo Valeria in questo spettacolo che è un omaggio alla giornalista catanese“.
Per quanto riguarda la creazione dell’opera, tre menti hanno collaborato: “Gaetano Savatteri, da grande artista qual è, ha lasciato a me carta bianca per apportare modifiche al testo, dei pezzi interi che potessero ancora di più descrivere la personalità di Maria Grazia – ha spiegato Rondinelli -. Sicuramente poi Valeria con la sua interpretazione ed emotività ha dato il giusto equilibrio a questo spettacolo. Credo che Savatteri abbia lasciato spazio a me e a Valeria per aggiungere al testo ed alla sua interpretazione la sensibilità naturale che contraddistingue noi donne. Inoltre, Gaetano è stato l’occhio tecnico sulla vita di Maria Grazia perché da giornalista ha compreso il suo lavoro, noi abbiamo invece curato il lato emotivo”.
“Di lei mi ha colpito soprattutto la sua voglia di raccontare la verità“, dichiara la regista parlando di Maria Grazia Cutuli, la protagonista della storia. È questo, infatti, che appare il più grande desiderio di Cutuli, che l’ha poi spinta ad andare sempre oltre. Perché a lei non sono mai bastati i ruoli che la tenevano “incollata ad una sedia”, come appare chiaro anche nello spettacolo; poco le importava della gente che la definiva “sicilianina” o “strafallaria“.
“Nel testo io ho scritto una frase dove dico che ogni lavoro ha bisogno di verità, perché è questa che ci porta in contatto con la gente, crea empatia come anche a teatro, benché si dica che questo sia finzione. In realtà, a volte è più vero di quanto si possa pensare“, dice ancora Luana.
Press Card, però, non racconta un’epoca lontana. Racconta gli anni ’90, non molto diversi da oggi. “Lo spettacolo si rivolge alle donne di oggi soprattutto per quanto riguarda l’ambiente lavorativo, perché tutt’ora le donne fanno fatica ad emergere in determinati contesti“, spiega la regista.
“A Maria Grazia ripetevano ‘non su’ cose pi picciriddi, su’ cosi re’ masculi’, invece lei ha creduto fino in fondo ai suoi desideri e non capiva come mai nel 1989 nessuna donna potesse ricoprire i ruoli alti del giornalismo italiano. Le cose non credo siano molto cambiate, anzi, questo può servire come messaggio a tutte le donne che vedono questo spettacolo: di riuscire in qualche modo con tutte le proprie forze, qualità e talento ad arrivare e farsi spazio“. Uno spettacolo, quindi, attuale. Particolare anche il riferimento finale alle donne afghane, di cui la stessa Maria Grazia Cutuli racconta l’invisibilità agli occhi del mondo.
Come ha raccontato Luana Rondinelli, il testo dello spettacolo è stato letto dal fratello di Maria Grazia, Mario Cutuli, che ha apprezzato il lavoro svolto. Poi, alla prima dell’esibizione è stata presente Sabina Cutuli.
“È stato emozionante anche già soltanto dal momento in cui ha detto ‘il 26 ottobre ho compiuto 61 anni’, perché sembrava come se Maria Grazia fosse qui che stesse raccontando la sua vita a ritroso – ha detto la sorella Sabina -. Il lavoro è molto in linea con la sua vita, col fatto che la chiamavano ‘strafallaria’, ‘sicilianina’, col suo desiderio di raccontare andando sul posto e non stando seduta ad una scrivania“.
L’interpretazione di Valeria Contadino, dunque, ha colpito anche i familiari della giornalista: “Ho riconosciuto il suo carattere forte, col quale ha cercato sempre di portare avanti i suoi obiettivi, anche quando i nostri genitori avevano paura – ha detto ancora Sabina Cutuli -. Ora ho quasi un nodo alla gola perché l’attrice ha avuto durante lo spettacolo una voce calda, convincente, e si è calata molto nel personaggio“.
Lo spettacolo verrà ripetuto fino a domenica 25. Ulteriori informazioni qui.
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