Catania è tra le 5 città italiane con la più alta concentrazione di biossido di azoto nell'aria: il report Legambiente "Mal'Aria di città".
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Che l’inquinamento sia una dei nemici principali della società da diversi anni a questa parte non è una novità. Tuttavia, si è talmente abituati a sentire parlare di smog e inquinamento ambientale per le grandi e grigie città industriali che molto spesso si fatica ad associare la Sicilia e le sue splendide spiagge a questi temi. A smentire questa falsa credenza è arrivata Legambiente, dato che nell’ultimo report ha posizionato Catania tra le cinque città più inquinate d’Italia.
Ecco l’analisi dei dati raccolti da Legambiente e delle classifiche delle città italiane più inquinate.
Il report “Mal’Aria di città” è ormai uno dei lavori principali realizzati da Legambiente per analizzare l’andamento dell’inquinamento nelle varie città italiane. Infatti, l’associazione si occupa di raccogliere i dati necessari per stilare le statistiche e le relative classifiche, e comprendere il percorso dell’Italia nel corso degli anni.
In particolare, Legambiente tiene in conto tre criteri dai quali scaturiscono altrettante classifiche: si tratta dei livelli di PM 10, di PM 2.5 e di NO2. Il primo fa riferimento alle particelle di diametro minore di 10 micrometri presenti nell’atmosfera e pertanto assorbite dagli esseri umani tramite la respirazione. In questo caso, sono 11 le città italiane che nel 2023 hanno raggiunto livelli molto alti di PM 10 nell’aria. Tra queste, le prime tre più a rischio sono state Verona, Vicenza e Padova.
Per quanto riguarda il PM 2.5, si tratta di un tipo di particolato le cui dimensioni più inferiori rispetto al precedente, gli permettono di penetrare fino ai polmoni. In merito a questo secondo criterio, Legambiente ha individuato 9 città italiane particolarmente inquinate da PM 2.5 nel 2023. Tra queste, le principali città con i valori maggiori sono state Padova, Vicenza e Treviso e Cremona.
Infine, il terzo parametro riguarda la concentrazione di N02 nell’aria. Si tratta del biossido di azoto, gas prodotto dall’ossidazione del monossido di azoto e particolarmente dannoso per la salute umana sia nel breve che nel lungo termine. Basti pensare che secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, nel 2021 sono state 11.300 le morti in Italia causate da un’eccesiva esposizione all’N02. In merito a questo criterio, Legambiente ha individuato 8 città la cui aria è particolarmente satura di NO2, tra le quali le prime tre sono state Napoli, Milano e Torino.
Ma qual è la situazione di Catania in termini di inquinamento atmosferico? Purtroppo non è delle migliori: infatti, secondo il report di Legambiente, la città etnea è presente in una delle tre classifiche precedentemente illustrate. Nello specifico, la situazione “dell’aria di Catania” è particolarmente preoccupante in termini di livelli di NO2.
Secondo i dati rilevati da Legambiente, la città etnea sarebbe tra le prime 5 per concentrazione di NO2 nell’aria. Dai risultati riportati nel dossier, nel 2023 Catania ha fatto registrare un livello di 33 µg/mc di NO2, quantità non troppo lontana dal valore normativo di riferimento di 40 µg/mc. Va inoltre precisato che questo livello non è stato superato da nessuna città italiana nel corso dell’ultimo anno, sebbene 8 centri urbani abbiano raggiunto livelli superiori a 31.
Infine, guardando agli anni precedenti, va tenuto in considerazione anche l’andamento della città etnea. A tal proposito, i risultati non sono dei migliori, dato che la concentrazione di NO2 rilevata nel 2023 a Catania è stata maggiore o uguale agli ultimi 3 anni. Non si è quindi registrato alcun miglioramento e anzi, la tendenza è al peggioramento.
E per quanto riguarda le altre siciliane? In realtà, in quanto a maglie nere per l’inquinamento atmosferico, Catania è in ottima compagnia dato che la città di Palermo ha fatto registrare gli stessi dati, ottenendo un triste pari merito in classifica. Tuttavia, la differenza sta nella tendenza riscontrata: infatti, mentre per la città di Catania i livelli sono aumentati negli ultimi anni, a Palermo si va nella direzione opposta, facendo sperare in un miglioramento graduale per quanto lento.
Buone notizie per Agrigento e Enna, le quali risultano tra le uniche 6 città italiane che rispettano i valori di NO2 previsti per la protezione della salute umana. Infine, sulla buona strada si trovano anche le città di Caltanissetta e Ragusa mentre per Enna va aggiunto che la città sta al momento rispettando anche la soglia per il PM 2.5 fissata a 10 µg/mc.
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