Presso le sale del Monastero dei Benedettini, avranno luogo gli eventi di una due-giorni organizzata dal movimento per la giustizia climatica Fridays For Future Catania e dalle associazioni Officine Culturali, Fermento Urbano e Arci Catania.
Il 21 e il 22 dicembre, presso le sale del Monastero dei Benedettini, avranno luogo gli eventi di una due-giorni organizzata dal movimento per la giustizia climatica Fridays For Future Catania e dalle associazioni Officine Culturali, Fermento Urbano e Arci Catania.
L’evento, incentrato sui temi dell’inquinamento ambientale e della crisi climatica, sarà sede di riflessione e approfondimento sulle nostre responsabilità presenti e sul futuro che, con il modello di sviluppo contemporaneo, stiamo inevitabilmente scrivendo.
La complessità del tema si esprimerà in una molteplicità di linguaggi: da quello artistico, teatrale e cinematografico, prevalente nella prima giornata, a quello del dibattito e dell’informazione sociale e scientifica, con la conferenza della seconda giornata. Entrambi i giorni sarà possibile visitare le opere dell’esposizione “Luce effimera”, con le quali fotografi e videomaker catanesi trasmetteranno il loro personale punto di vista sulla crisi ambientale attraverso le potenzialità del linguaggio multimediale. “La fotografia, grazie alla quale catturiamo la realtà in modo da rendere visibile ciò che passa inosservato nella quotidianità, è forse uno dei migliori strumenti per parlare della realtà più cruda e vera, e al tempo stesso più ignorata, dell’età moderna: l’effetto dell’attività umana sugli ecosistemi”, commenta Fio Ladev, attivista di Fridays For Future Catania.
Il 21 dicembre, alle ore 16:00, sarà l’interpretazione teatrale a prendere il microfono presso il foyer dell’Auditorium “G. De Carlo” (Monastero dei Benedettini): su prenotazione, sarà possibile assistere alla recitazione del testo “Sopravvivenza” di Sayaka Murata.
Il teatro ci dimostrerà come anche il patrimonio artistico e culturale ci parli costantemente del nostro rapporto con l’ecosistema. “Si parla molto di patrimonio culturale e crisi climatica, sia per il deterioramento che lo sta velocemente erodendo, sia per le eclatanti iniziative di persone attiviste all’interno di musei e davanti a palazzi storici”, continua Francesco Mannino, presidente di Officine Culturali. “Il patrimonio ci racconta molto da dove veniamo, che società siamo state, nel bene e nel male. La domanda di cui non possiamo fare a meno è dove stiamo andando, che futuro stiamo costruendo. Ogni gesto che compiamo, materiale o immateriale, politico o architettonico, è il patrimonio culturale che stiamo costruendo oggi e stiamo trasferendo a chi verrà dopo di noi. Che patrimonio è? Cosa dirà di noi? Ma soprattutto, viste le pesanti scelte che facciamo in tema di sostenibilità ambientale e sociale, ci sarà un’umanità che potrà fruirlo, viverlo, vivere?”.
La giornata si concluderà con la proiezione del film Wall-E, seguita da un dibattito sulle questioni che è possibile fare emergere dalle battute del famoso cult movie. A partire dalle ore 16:00, presso l’Aula magna “S. Mazzarino” (Monastero dei Benedettini), il pomeriggio del 22 dicembre vedrà invece una lista di relatori confrontarsi con il pubblico durante la conferenza dal titolo “Cosa stiamo lasciando?”. Il tema del cambiamento climatico verrà affrontato con sguardo scientifico e locale dall’agronomo e climatologo Luigi Pasotti, ma anche dal punto di vista di chi si impegna attivamente per contrastarne le cause, con gli interventi di Alice Quattrocchi e Sofia Pasotto, attiviste per il clima con esperienza nel movimento Fridays For Future, e di Gesualdo Busacca, attivista del movimento Ultima Generazione. Ad avere esperienza in Fridays For Future è anche Giovanni Mori, attivista e ingegnere specializzato nel campo dell’energia, che parlerà – con cognizione di causa – di come una città può diventare più sostenibile, e, di conseguenza, molto più vivibile, portando l’esempio concreto della città di Brescia. Ad approfondire il modo in cui il cambiamento climatico si rapporta con il patrimonio culturale sarà poi Francesco Mannino di Officine Culturali, seguito da Irene Falconieri, antropologa e ricercatrice del progetto ReCITY del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania, che sposterà il focus sulla resilienza delle città in un contesto climatico che cambia e sugli effetti in campo idrogeologico, insieme al ricercatore e docente di idrologia David J Peres.
“La conferenza del 22 dicembre non vuole essere solo un momento di divulgazione e informazione”, conclude Marco Cutispoto di Fermento Urbano. “L’obiettivo è lo scambio tra relatori e pubblico, la partecipazione attiva di ognuno, e la costruzione di basi e legami che possano trovare uno sbocco in tavoli di lavoro successivi. In città c’è tanto da fare nel campo della sostenibilità ambientale e sociale, e momenti come questi possono essere un punto di partenza per un lavoro collettivo perpetuo”.
Si invitano la cittadinanza, l’amministrazione politica cittadina e il mondo dell’associazionismo a prendere parte agli eventi del 21 e 22 dicembre, consapevoli che solo l’azione congiunta e audace di tutte le parti della società può permetterci di mitigare i già presenti e disastrosi effetti della crisi climatica e di costruire un futuro degno per le prossime generazioni.
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