La morte di Chiara Adorno, come quella di Danilo Di Majo, ha riaperto il dibattito sulla sicurezza stradale nella città metropolitana di Catania.
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Una delle più longeve e significative collaborazioni italiane in ambito analitico è, senza alcun dubbio, quella tra ACI (Automobile Club d’Italia) ed ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica).
L’unione di forze tra i due enti pubblici, rinnovata negli anni tramite svariati protocolli d’intesa, ha difatti avuto ufficialmente inizio negli anni ’30 – più precisamente, a partire dal 1934 – con la pubblicazione della prima indagine statistica sugli incidenti stradali avvenuti sulla Penisola in quello stesso anno.
Tale cooperazione continua ancora oggi col più recente report del 2022, per mezzo del quale le ricerche di ACI ed ISTAT non hanno dato soltanto una visione d’insieme, a livello nazionale, sui numeri dell’incidentalità stradale nel nostro Paese, ma hanno per di più rendicontato questi fenomeni a livello provinciale.
Il fascicolo del report ACI – ISTAT, in riferimento allo scorso anno, informa subito dell’ampio aumento dell’incidentalità stradale nel Paese.
Tra il 2020 ed il 2021 – anni in cui anche l’Italia si trovava alle prese con la diffusione pandemica del virus Covid19 – era stata certamente evidenziata una forte diminuzione di questi eventi, dovuta alla notevole riduzione del traffico veicolare lungo le strade italiane; l’inversione di tendenza è stata però registrata con l’arrivo del 2022, con la piena ripresa del traffico e la conseguente impennata dell’incidentalità.
Ai numeri del 2021 sono stati aggiunti il +9,2% di incidenti (165.889 totali), dei quali il 9,2% in più con feriti (223.475) ed il 9,9% in più con morti (3.159). Da qui, il calcolo sull’ammontare dei costi sociali gravitava attorno ai 18 miliardi di euro (0,9% del PIL).
L’indagine analitica di ACI ed ISTAT ha fatto da “lente d’ingrandimento” su questi fenomeni anche a livello provinciale, interrogandosi sugli andamenti del nostro territorio.
Come riportato dalla tavola 1.6 del report, l’intera rete stradale siciliana si è resa protagonista di 10.444 incidenti totali nel solo anno 2022. Tra tutte le province dell’Isola, quella catanese risulta una delle peggiori: si conteggiano 49 incidenti mortali ogni 100 incidenti. Come se non bastasse, nel solo comune di Catania sono stati registrati complessivamente 1.376 incidenti: sarebbe come dire, all’incirca 4 incidenti per ciascun giorno dell’anno.
È stata anche questa spaventosa portata di numeri e percentuali a spingere, nelle scorse ore, il movimento di società civile “Cittàinsieme” a proporre ai cittadini della città metropolitana di Catania il primo questionario sulla sicurezza stradale, il quale verrà proposto nel corso dei prossimi mesi.
Nel momento in cui questo articolo viene redatto, sia la comunità universitaria che l’intera città di Catania si stringono al ricordo di Chiara Adorno, giovanissima studentessa al 1° anno del corso di laurea in Scienze Biologiche dell’Ateneo, tragicamente scomparsa dopo essere stata investita mentre percorreva un attraversamento pedonale lungo il trafficato viale Andrea Doria, la sera del 7 novembre scorso.
L’incidente che è costato la vita a Chiara non è stato, purtroppo, il primo sintomo della pericolosità di quella strada. Già durante la serata del 24 luglio 2017, Danilo Di Majo, studente di 25 anni alla Facoltà di Medicina, era stato travolto da un pirata della strada mentre attraversava proprio quelle stesse strisce pedonali. Dopo cinque giorni d’agonia, Danilo moriva nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.
Nel 2022, i pedoni rimasti feriti nella città di Catania sono stati 36. Un altro pedone è rimasto ucciso: un maschio, di età tra i 10 ed i 14 anni.
Utilizzando l’app di messaggistica Telegram, anche la redazione di LiveUniCT ha voluto proporre un sondaggio ai propri lettori, per ottenere un più ristretto ma immediato riscontro sul tema della sicurezza stradale nella città metropolitana di Catania.
I partecipanti alla votazione sono stati messi in condizione di scegliere una sola opzione tra le quattro disponibili, di cui due riguardavano interventi di natura strutturale sulle strade mentre le restanti due opzioni prevedevano l’inasprimento di pene e sanzioni previste dal codice della strada.
Alla domanda su quale sarebbe un primo e necessario provvedimento che le autorità competenti dovrebbero affrontare, una platea di 60 persone ha espresso in tal modo le proprie preferenze:
Percentuali del genere sono vivida espressione, da parte di diversi cittadini o studenti dell’Università, di paure quotidiane che si traducono in un forte sentimento di urgenza, in attesa di seri provvedimenti che vengono chiesti a gran voce ormai da diversi anni.
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