Il Catania Film Fest propone la prima italiana del documentario "A.P. Giannini – Bank To The Future" delle co-registe e co-produttrici Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto. Di seguito l'intervista ad una delle due professioniste.
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Dal 12 al 19 novembre 2023 si svolge la 12esima edizione del Catania Film Fest, un festival tutto dedicato a proiezioni di film indipendenti europei, incontri, eventi speciali e ospiti internazionali. In questo frangente, il 16 novembre ci sarà la prima italiana del documentario “A.P. Giannini – Bank To The Future” delle co-registe e co-produttrici Valentina Signorelli e Cecilia Zoppelletto, e la produzione di Daitona e Preston Witman Productions.
Il film è già andato in tour, ma negli Stati Uniti d’America, dal 13 al 18 ottobre 2023, con sei eventi sold-out in cinque diverse città: New York, Washington DC, Niles, San Francisco e Berkeley. Tra qualche giorno sarà possibile guardarlo al Catania Film Fest e la redazione di LiveUnict ha colto l’occasione per intervistare la regista Valentina Signorelli; di seguito, dunque, le parole dell’artista.
Nata e cresciuta a Bergamo, la regista si racconta ai microfoni di LiveUnict: “Nessuno nella mia famiglia proviene dal mondo dell’audiovisivo, ma io ho sempre adorato leggere e guardare film, serie TV e così via. Mi piaceva il fatto che le storie che vedevo sulla pagina o sullo schermo potessero essere un meccanismo di evasione dalla realtà; poi col tempo ho capito che grazie al cinema possiamo avere un impatto sulla realtà e a volte addirittura cambiarla, si spera in meglio“; queste le sue parole.
La sua formazione è internazionale: “Dopo la maturità mi sono trasferita a Roma per studiare Lettere e poi Cinema alla Sapienza. Dopodiché mi sono trasferita a Londra nel 2013, dove vivo attualmente, per completare il dottorato di ricerca in Film presso l’University of Westminster e qui ho conosciuto Cecilia Zoppelletto. Anche lei stava completando lo stesso dottorato e già aveva aperto la sua casa di produzione, Preston Witman Productions! È stata una grande ispirazione per me, tanto che poi nel 2016 insieme ad altri due colleghi, Lorenzo Giovenga e Lorenzo Lazzarini, fondo la mia casa di produzione, Daitona, con sede a Roma e Londra“.
Il documentario rende omaggio alla vita di Amadeo Peter Giannini, figlio di immigrati italiani a San Francisco, fondatore della Bank of America. “L’idea di girare questo film nasce durante la pandemia del 2020 – racconta Valentina Signorelli -. Io e la co-regista e co-produttrice Cecilia Zoppelletto abbiamo scoperto quasi per caso la storia di A.P. Giannini online. Non la conoscevamo e ci è sembrata una storia pazzesca con tutti gli ingredienti per un grande film: l’emigrazione italiana in America, la corsa all’oro, le origini umili, una visione etica dell’accesso al credito che ha permesso di finanziare il sogno americano di milioni di persone marginalizzate insieme a grandi opere come la ricostruzione di San Francisco dopo il terremoto del 1906, il Golden Gate Bridge, il Piano Marshall; ma anche un occhio attento ad investire sul cinema prima di tutti gli altri“.
“Senza Giannini non avremmo Charlie Chaplin, Frank Capra, Walt Disney e i suoi Studios, ma neanche Hollywood in senso ampio – continua la regista -. Grazie a Daitona e Preston Witman Productions, io e Cecilia abbiamo a poco a poco costruito il film e l’operazione finanziaria atta a sostenere le spese del progetto; fermo restando che entrambe le nostre case di produzione sono indipendenti, con tutte le difficoltà del caso“.
La vita di Giannini è di grande ispirazione ancora ai nostri giorni: “La cosa che più ci ha stupite nella produzione e nella promozione del documentario è che la storia di Giannini, nonostante lui sia morto nel 1949, non è relegata al passato, ma è molto viva nella memoria americana, soprattutto nella città di San Francisco, dove il distretto finanziario sorge attorno ad A.P. Giannini Plaza – racconta ancora Valentina -. Addirittura, i discendenti della comunità italo-americana, ancora dopo 4-5 generazioni, conservano incorniciati in casa i documenti originali del primo piccolo prestito che i loro trisnonni, presumibilmente analfabeti, sono riusciti ad ottenere da Giannini con una stretta di mano. Un atto di fiducia che ha cambiato la loro vita per sempre. Letteralmente“.
Tra gli insegnamenti lasciati del protagonista del film c’è innanzitutto l’importanza del mondo bancario per la realizzazione di tutti i progetti, da quelli individuali a quelli nazionali, come ricorda la regista, ma non solo: anche l’importanza di una visione etica del mondo bancario e finanziario per la crescita collettiva e un futuro più equo per tutti.
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