I teatri in Sicilia sono molti e rappresentano dei gioielli dell'architettura: ecco 5 tappe da non perdere nella parte orientale dell'Isola.
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La Sicilia è da sempre stata una terra di cultura, come d’altra parte lo è l’Italia intera. E tra le varie tipologie di espressione delle belle arti e della conoscenza non può certo mancare il teatro. A tal proposito, l’Isola ospita numerose architetture che richiamano ogni anno moltissimi turisti: sia per una visita culturale che per assistere ad uno spettacolo dal vivo. Ecco quindi 5 tappe da non perdere per un tour tra i teatri della Sicilia Orientale.
Immaginando un itinerario tra i teatri della Sicilia Orientale che parte dalla punta a nord-est dell’Isola, non si può non iniziare dalla città di Messina. Infatti, la città siciliana sullo Stretto, ospita il Teatro Vittorio Emanuele II, che spicca tra gli edifici regionali per essere il più grande per capienza.
Costruito nel 1852, in epoca precedente all’Unità d’Italia, il teatro portava il nome di “Sant’Elisabetta”. Tuttavia, dopo lo sbarco dei Mille cambiò nome in favore di quello che porta ancora oggi. Nel corso del terremoto del 1908 a Messina subì dei danni che resero necessario un restauro completato solo nel 1980, durante il quale fu persino ampliato.
Fiore all’occhiello della città di Catania, il Teatro Massimo Vincenzo Bellini non può mancare nella lista degli edifici da visitare nella Sicilia Orientale. Infatti, è proprio nella città di Catania che è nato il Cigno che ha scritto opere come “La Sonnambula” e “I puritani”.
Inaugurato nel 1890, alla conclusione dei lavori guidati dall’architetto milanese Carlo Sada, il teatro dell’Opera di Catania può ospitare 1200 persone ed è rinomato per la sua acustica perfetta. In onore a Vincenzo Bellini, compositore etneo al quale è dedicato il teatro, l’inaugurazione ufficiale avvenne proprio con la celeberrima “Norma”. Inoltre, il Foyer del Teatro Massimo Bellini di Catania, ospita una statua del Cigno catanese che sembra quasi accogliere tutti gli spettatori che entrano nella sala.
Altra chicca del settore presente a Catania è quella del Teatro Sangiorgi. Quasi nascosto rispetto alle altre strutture di questa tipologia, il teatro fu inaugurato nel luglio del 1900 con la Bohème di Puccini.
A volerlo fu il cavaliere Mario Sangiorgi, un ex idraulico che trovò il suo successo nell’imprenditoria di vario tipo. Costruito sullo stile dei teatri che Sangiorgi aveva visto nei suoi viaggi a Parigi, il teatro diventerà presto un luogo fondamentale per la città. Una curiosità: fino al 1907, il teatro Sangiorgi era all’aperto e solo successivamente si decise di ricoprirlo.
In un itinerario tra gli edifici dell’opera nella Sicilia Orientale non può mancare il Teatro Comunale di Siracusa. In particolare, questo teatro si trova nel territorio di Ortigia ed è stato inaugurato nel 1897. Nel corso degli anni Sessanta del Novecento fu necessario chiuderlo per lavori di manutenzione. Tuttavia, fu solo nel 2016 che il Teatro Comunale di Siracusa cominciò nuovamente a ospitare degli spettacoli, dopo ben 54 anni di chiusura.
Il teatro si presenta ai passanti come un edificio importante, con un ampio porticato che permetteva al tempo la sosta delle carrozze. Al suo interno sono presenti dei dipinti realizzati da Gustavo Mancinelli, come la volta centrale e altri elementi della sala principale.
Infine, l’ultima delle cinque tappe dell’itinerario tra i teatri della Sicilia Orientale prevede un passaggio dalla città di Noto. Infatti, è proprio qui che viene ospitato il Teatro comunale Tina di Lorenzo, precedentemente intitolato a “Vittorio Emanuele III”. Invece, il nome attuale risale al 2012 e vuole essere un omaggio all’artista Tina di Lorenzo che più volte si esibì su questo palco.
Non particolarmente capiente, dato che può ospitare poco più di 300 persone, il teatro si trova nel centro storico della città e fu realizzato prendendo ispirazione dal San Carlo di Napoli. Il teatro non subì danni durante il terremoto del Val di Noto del 1693 in quanto fu costruito solo dopo questo evento, durante la ricostruzione della città. Infatti, l’inaugurazione dell’attuale Tina di Lorenzo risale al dicembre del 1870, dopo la conclusione dei lavori che seguirono il gusto neoclassico dell’epoca, oltre a decorazioni che riprendono lo stile barocco tipico di Noto.
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