Profilo, condizione occupazionale, lavoro e retribuzione dei laureati al Dipartimento di Scienze Chimiche dell'Università di Catania. Di seguito i dati AlmaLaurea.
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Il Consorzio Almalaurea pubblica ogni anno delle classifiche utili al fine di stilare un bilancio sui laureati nei vari dipartimenti, per conoscere così il loro profilo, la loro formazione pre e post laurea ed il loro stato occupazionale e retribuzione media. L’edizione di quest’anno è la 25esima. Di seguito l’analisi di alcuni dati specifici sui neolaureati del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania.
Nell’anno 2022, il collettivo selezionato da AlmaLaurea dei laureati del dipartimento di Scienze Chimiche è di 118, il cui 52,5% costituito da donne. Gli uomini sono invece il 47,5%, un numero più alto rispetto all’anno precedente, quando erano solo il 39,3%.
L’età media alla laurea delle studentesse e degli studenti è di 25,5 anni, leggermente maggiore rispetto a quella del 2021 (25,1). Un altro dato interessante riguarda la provenienza geografica, completamente locale e regionale.
Per quanto concerne la formazione pre-università, la maggior parte dei neolaureati dichiara di aver frequentato un liceo: sono ben l’83,9%, di cui più della metà (63,3%) ha eseguito la maturità in ambito scientifico.
Riguardo al voto di laurea, si raggiunge il media un punteggio pari a 107,2, a fronte della valutazione massima del 110 con lode. Negli esami sostenuti nel corso dei 3 anni di studio, invece, i laureati del Dipartimento di Scienze Chimiche hanno ottenuto una media pari a 26,4. Richiama l’attenzione il dato basato sulla regolarità negli studi: la durata media del corso di studio è di 4,2 anni invece che 3. Ben il 75,7% dei laureati intende proseguire gli studi dopo il conseguimento del titolo.
Il tasso medio di occupazione dei neo-laureati in Scienze Chimiche è del 14,3%, ma si alza notevolmente dopo la laurea magistrale biennale: con questo titolo si arriva all’87,7%. Tuttavia, i dati AlmaLaurea riportano una disparità di genere: se dopo la magistrale il tasso occupazionale degli uomini è pari al 93,3%, quello delle donne è dell’83,3%.
Dopo la laurea di primo livello, però, si riporta che il 70% degli intervistati è impegnato in un corso universitario o di praticantato: è per questo, dunque, che il tasso occupazionale è così basso.
Per quanto riguarda l’attuale impiego, l’89,7% ha cominciato a lavorare dopo la laurea. La maggio parte dei laureati, inoltre, dopo la magistrale biennale lavora 41,8 ore alla settimana; mentre con la sola laurea di primo livello si lavora una media di 19,4 ore settimanali.
Infine, anche nel caso della retribuzione c’è una disparità di genere, anche se lieve: dopo la magistrale, infatti, lo stipendio maschile è di 1.286 euro, mentre quello femminile è pari a 1.179, per una media totale di 1.233 euro.
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