Nel Catanese sono scattate quattro denunce per delle auto sequestrate che non sono mai state consegnate alla Polizia.
Sono quattro le persone denunciate dal Commissariato di Polizia di Adrano per comportamenti illeciti riguardanti la custodia dei veicoli sequestrati e a loro affidati. Si tratta di tre uomini tra i 29 e 56 anni e di una donna di 46 anni, i quali non avrebbero mai consegnato alla Polizia le auto di loro proprietà poste sotto sequestro. In particolare, due degli uomini e la donna sono stati indagati per il delitto di violazione colposa dei doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro dall’autorità amministrativa. Invece, il terzo uomo è stato denunciato per il reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro dall’autorità amministrativa.
Nello specifico, al 29enne era stata sequestrata la sua Lancia Y per mancanza di copertura assicurativa e per non aver pagato la sanzione amministrativa. Tuttavia, al momento in cui avrebbe dovuto consegnare il veicolo, l’uomo avrebbe dichiarato che l’auto gli era stata rubata dal luogo dove era custodita, probabilmente da parte di un individuo che si occupa del recupero di materiale ferroso ma di cui non avrebbe saputo fornire indicazioni.
Allo stesso modo, un uomo di 56 anni al quale era stata sequestrata la propria autovettura per mancanza di copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi, avrebbe dichiarato che l’auto era stata asportata da un autocarro munito di gru per il recupero di rottami ferrosi al momento in cui avrebbe dovuto consegnare il veicolo Non molto diversa è la vicenda che riguarda il terzo uomo, un 55enne al quale era stata sequestrata la propria autovettura Skoda Felicia poiché mancante della copertura assicurativa. Tuttavia, all’atto di consegna della vettura sequestrata, l’uomo in questo caso ha dichiarato di aver volontariamente ceduto a terzi il veicolo di cui era custode.
Infine, una donna di 46 anni alla quale era stata sequestrata la propria auto perché era priva di copertura assicurativa ha dichiarato che il veicolo nel tempo era stato soggetto ad atti vandalici. Secondo quanto dichiarato, non è rimasto più nulla dell’auto della donna, presumibilmente perché prelevato da chi per mestiere esercita l’attività di recupero di rottami ferrosi.
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