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IT-alert, presto test di allarme grave emergenza su tutti i cellulari: le date

Tra qualche giorno i cellulari di milioni di cittadini suoneranno per una notifica che annuncia una situazione di gravissimo pericolo. Niente di cui preoccuparsi: è solo una prova. Di seguito la data da ricordare per evitare spaventi.

Ad un orario non ancora prestabilito, i cellulari di milioni di cittadini italiani suoneranno, anche se impostati in modalità silenziosa, annunciando una situazione di gravissimo pericolo. Niente paura però: si tratta solo di un test di IT-alarm. Di seguito le informazioni su questo nuovo sistema di allerta.

IT-alert: di cosa si tratta?

Il sistema IT-alert, come spiegato sul sito dello stesso, si attiva nei casi di gravi emergenze o eventi catastrofici imminenti o in corso, inviando a tutti i telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica un allarme pubblico tramite un messaggio di testo con informazioni utili come misure di autoprotezione.

Non si tratta di un sistema “salvifico”, ma affianca i sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale, consentendo la diramazione rapida delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo.

Il messaggio-prova: le date

A partire da fine giugno 2023, organizzati in raccordo tra dipartimento della Protezione civile, regioni coinvolte, commissione protezione civile della Conferenza delle regioni e province autonome, Anci, verranno svolti i primi test regionali di invio del messaggio. Il calendario che si seguirà è il seguente:

  • 28 giugno Toscana;
  • 30 giugno Sardegna;
  • 5 luglio Sicilia;
  • 7 luglio Calabria;
  • 10 luglio Emilia-Romagna.

Entro la fine dell’anno verranno effettuati i test nelle altre regioni e nelle province autonome di Bolzano e Trento.

IT-alert: in quali casi si attiva

Per adesso, le tipologie di rischio per cui sono previste notifiche dal sistema sono le seguenti:

  • maremoto generato da un sisma;
  • collasso di una grande diga;
  • attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;
  • incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
  • incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105;
  • precipitazioni intense.

 

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