AlmaLaurea ha rilasciato i dati relativi alle indagini svolte sui laureati d'Italia: ecco i risultati del profilo e della condizione occupazione dei neo-dottori in Medicina di Unict.
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Come ogni anno, anche per il 2023 è arrivato il momento della pubblicazione dei risultati relativi alle indagini di AlmaLaurea sugli studenti italiani. Infatti, ogni anno il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea si occupa di condurre delle analisi basate sulle risposte di studenti laureati nelle varie università aderenti all’iniziativa. Anche l’ateneo catanese si trova tra le università che aderiscono al progetto AlmaLaurea, e a tal proposito è possibile ottenere una fotografia del profilo e della condizione occupazionale dei laureati Unict per l’anno 2022.
Oltre ai dati più generali rivolti all’intero popolo universitario catanese, AlmaLaurea suddivide le statistiche anche per dipartimento. Ecco qual è il profilo e la condizione dei laureati di Chirurgia generale e specialità medico chirurgiche dell’Università di Catania.
L’analisi di AlmaLaurea dei laureati UNICT in Medicina ha inizio dal profilo dei neo-dottori: un primo dato che risalta è quello del numero dei laureati, notevolmente in calo rispetto all’anno precedente. Infatti, nel 2022 si sono laureati in Medicina 371 studenti dell’Università di Catania, e tra questi solo 341 hanno compilato il questionario. Distinguendo il dato tra uomini e donne, le seconde sono in percentuale relativamente maggiore rispetto alla controparte maschile, considerando che il 56% circa dei laureati in Medicina a UNICT sono donne, mentre il restante 44% riguarda gli uomini.
In media, i laureati in Medicina dell’Università di Catania si laureano a circa 27 anni e provengono per il 40% da una classe sociale elevata, mentre circa il 32% proviene dalla classe media impiegatizia. Un dato inconfutabile è quello degli studi di provenienza: infatti, circa il 97% degli studenti di Medicina dell’Università di Catania proviene da un liceo, con una netta maggioranza di studenti provenienti dallo scientifico (64%), seguito dal classico (28%) e con una media di voto di diploma pari a 90,7/100.
Sul tema dei voti, è interessante notare che la media del punteggio degli esami universitari degli studenti di Medicina UNICT è pari a 27,8/30, e il voto di laurea è in media pari a 110,1/110, con una media di ritardo alla laurea di poco più di anno. Inoltre, si sottolinea come il 91,5% ha dichiarato di aver frequentato regolarmente più del 75% degli insegnamenti previsti.
Tra i dati analizzati da AlmaLaurea vi è anche quello relativo alle esperienze all’estero svolte dagli studenti. Nello specifico, solo il 5,3% degli studenti di Medicina UNICT ha dichiarato di aver svolto un periodo di studio all’estero durante il percorso universitario, mentre oltre il 42,2% ha affermato di aver svolto tirocini formativi curriculari o lavoro riconosciuti dal corso di studi. Inoltre, per quanto riguarda il tempo impiegato per realizzare la tesi, per gli studenti di Medicina dell’Università di Catania esso è pari in media a 8 mesi.
Tornando alle esperienze durante il percorso di studi, il 29,6% del campione ha dichiarato di aver svolto esperienze lavorative mentre stava ancora studiando a fronte di un 70,1% che non ha lavorato durante gli studi. Tra gli studenti lavoratori, solo il 12,9 ha dichiarato di aver svolto un’attività lavorativa coerente con gli studi.
Una delle sezioni dell’indagine di AlmaLaurea si occupa di analizzare l’indice di soddisfazione degli studenti rispetto al proprio percorso di studi. Per quanto riguarda gli studenti di Medicina dell’Università di Catania, solo il 27% ha dichiarato di essere davvero soddisfatto del corso di laurea, a fronte di un 56% che si è dichiarato soddisfatto ma in maniera moderata. Una fotografia molto simile è quella relativa alla soddisfazione degli studenti in merito al rapporto con i docenti, anche se in questo caso si segnala un 22,6% che ha dichiarato di essere abbastanza insoddisfatto su questo tema.
Anche la soddisfazione per il rapporto tra studenti non ha ottenuto punteggi totalmente positivi: infatti, il 56,6% degli studenti ha affermato di essere decisamente soddisfatto ma un consistente 37,5% ha preferito l’opzione di risposta “più no che sì”. In merito alle dotazioni dell’Università, solo il 45,7% degli studenti ha dichiarato di aver utilizzato postazioni informatiche, mentre il 67,4% ha dichiarato di aver usufruito dei servizi di biblioteca e l’83,6% ha detto di aver utilizzato gli spazi per lo studio individuale.
Infine, riguardo la fruizione dei servizi di orientamento allo studio e al lavoro post-laurea, hanno dichiarato di aver partecipato rispettivamente il 59,5% e il 57,8%, mentre un altrettanto consistente 56,6% ha dichiarato di aver usufruito dei servizi job placement. In conclusione, alla domanda relativa ad una conferma dell’iscrizione all’università, il 63% ha risposto che si iscriverebbe nuovamente allo stesso corso UNICT, mentre un consistente 29,6% ha affermato che si iscriverebbe allo stesso corso ma in un altro ateneo.
Sul tema post-laurea, il 94,7% dei laureati UNICT in Medicina ha dichiarato l’intenzione di proseguire gli studi dopo l’ottenimento del titolo. Chiaramente, considerando la tipologia di corso di laurea, non stupisce che l’opzione di studio maggiormente selezionata sia quella della scuola di specializzazione post-laurea (78%).
Per quanto riguarda le prospettive relative al lavoro, il 71,8% è intenzionato a lavorare nel settore pubblico, anche se un 60% dei laureati ha dichiarato che non disdegnerebbe un impiego nel settore privato. Inoltre, il 74,8% sarebbe disposto a lavorare nella provincia degli studi, mentre il 67,2% preferirebbe lavorare nella provincia di residenza. Tuttavia, si segnala un consistente 51,9% disposto a lavorare in uno stato Europeo, e persino un 32,8% disposto a trasferirsi per lavoro in uno stato extraeuropeo, considerando anche che il 50,4% degli studenti interrogati ha affermato di essere disposto a cambiare la propria residenza per lavoro.
Come anticipato, oltre al ritratto dei laureati UNICT in Medicina, è disponibile anche un’istantanea della loro condizione occupazionale. Nello specifico, si registra un tasso di occupazione pari all’80,9% per i laureati della magistrale a ciclo unico, con un dato che riporta una parità di genere praticamente netta: infatti, l’80,3% degli uomini è occupato a fronte dell’81,3% delle donne.
Inoltre, il 92,1% dei laureati magistrali a ciclo unico attualmente impiegati ha dichiarato di aver iniziato a lavorare dopo la laurea e di aver impiegato, in media, circa 3 mesi per reperire il primo lavoro dopo la laurea. Per quanto riguarda le attuali condizioni lavorative, la media di ore settimanali di lavoro per gli studenti laureati magistrali a ciclo unico occupati è di 39,3 ore e la maggioranza, pari al 92,1% dei laureati occupati, è impiegata nel settore pubblico. Sul tema delle retribuzioni, i laureati con titolo magistrale a ciclo unico ottengono in media 1.803 euro mensili netti, con una leggera ma pur sempre presente differenza salariale tra uomini (1.902 euro netti al mese) e donne (1.725 euro netti al mese).
Infine, AlmaLaurea ha cercato di comprendere il plus della laurea per la carriera lavorativa degli studenti. A tal proposito, il 78,5% degli studenti ha dichiarato di ritenere molto adeguata la formazione professionale acquisita durante l’università e l’88,6% del campione ha affermato di utilizzare in misura elevata al lavoro le competenze acquisite grazie alla laurea. In generale, quindi, il 99% dei laureati magistrali a ciclo unico in Medicina ha dichiarato di ritenere molto efficace la laurea per il lavoro svolto e, su una scala da 1 a 10, il voto complessivo dato dagli studenti per la soddisfazione relativa al lavoro svolto è pari a 8,2, mentre rimane circa un 7% tra gli occupati del campione che è al momento alla ricerca di lavoro.
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