Pubblicati i dati di Almalaurea relativi al 2022: al Disum di Unict soddisfazione molto alta e stipendio previsto ad un anno dalla laurea di 1022 euro. Le donne guadagnano più degli uomini
Come di consueto, anche quest’anno il Consorzio universitario Almalaurea ha pubblicato i dati relativi al profilo universitario e alle condizioni occupazionali degli studenti italiani. Nel rapporto, il XXV, viene presa in analisi la situazione universitaria italiana nel 2022. Di seguito, sono analizzati i risultati relativi al Dipartimento di scienze umane (Disum) dell’Università di Catania.
Nel 2022, il Disum ha visto laurearsi 1065 studenti, con una netta maggioranza femminile: 75,5% dei laureati è donna contro una minoranza maschile del 24,5%. In totale il 94,9% dei laureati ha risposto al sondaggio di Almalaurea.
I dati mostrano un’età media di laurea di 26,4 anni, leggermente più bassa per le ragazze (26,3 anni) che per i ragazzi (27,4 anni); particolarmente interessante risulta essere il risultato riguardante l’estrazione sociale e il livello d’istruzione genitoriale: risulta, infatti, che il 73,4% degli studenti provengono da una famiglia in cui nessuno dei due genitori possiede un titolo di laurea, il che suggerisce che il percorso di laurea si stia diffondendo più capillarmente nella società, anche fra coloro che non hanno un esempio genitoriale a cui ispirarsi.
In calo la mobilità internazionale: solo il 6,9% degli studenti laureati nel 2022 ha svolto un periodo di mobilità all’estero contro il 10% del 2021. Migliora leggermente, di contro, il ritardo nel conseguimento della laurea: nel 2022 la media si attesta ad un ritardo di 1,6 anni mentre nel 2021 toccava i 2 anni.
Il voto finale medio è di 104,9 su 113 (Almalaurea indica il 110 e lode aggiungendo 3 punti ai 110 comuni del sistema universitario) e circa il 90% degli studenti si ritiene soddisfatto o parzialmente soddisfatto del suo corso di studi: dati in linea con quelli relativi al 2021.
Le prospettive lavorative mostrano un quadro più roseo per gli studenti di magistrale rispetto a quelli di triennale in quanto mentre il tasso di occupazione dei primi si attesta al 60%, per i secondi arriva solamente al 25% suggerendo prospettive migliori per chi decide di continuare gli studi. Discorso analogo vale per il tasso di retribuzione che si attesta a 900 euro mensili per coloro con unicamente una qualifica triennale mentre arriva a 1022 per i detentori di un titolo magistrale (dati relativi ad un anno dal conseguimento della laurea). In quest’ambito, inoltre, le donne guadagnano più degli uomini: relativamente alla qualifica magistrale, le prime guadagnano in media 1039 euro mensili mentre i secondi 929: tendenza che conferma il trend degli anni scorsi.
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