L'8 marzo è la giornata internazionale delle Donne. In Sicilia se ne ricordano tante poiché hanno fatto la storia delle donne in Sicilia ricordando che l'Isola è "Fimmina", proprio come narra la leggenda.
L’8 marzo si celebra la donna in tutto il mondo. Tuttavia, dire che si tratta di una fretta non è del tutto corretto. Questa giornata è infatti dedicata al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile, dunque è più corretto parlare di Giornata internazionale della donna.
A tal proposito potremmo parlare della Sicilia e di quanto essa sia donna, “Fimmina” da sempre. La Sicilia è femmina perché il nome attribuito dalla leggenda alla giovane figlia di un re del Libano al quale era stato predetto che, compiuti sedici anni, la figlia sarebbe stata divorata da un terribile mostro. Allora per salvarla la mise in una barca e la lasciò andare in balia delle onde che la portarono in una meravigliosa isola incantata che avrebbe preso il suo nome. Tuttavia, al suo arrivo sull’Isola incantata solo un giovane le corse incontro, l’unico sopravvissuto ad una terribile pestilenza che aveva decimato l’intera popolazione. I due si innamorarono, ripopolando quella fertile terra di una nuova stirpe, forte e gentile come loro. L’Isola da allora, anziché Trinacria, venne rinominata Sicilia dal nome della donna che le ridiede la vita.
La storia della Sicilia è solamente una leggenda, ma le donne che hanno fatto la storia dell’Isola sono reali. Dalla forza di Costanza D’Altavilla alla raffinatezza di Franca Florio: chi sono le donne che rappresentano la Sicilia dall’esordio fino ad oggi.
È stata una delle donne più importanti durante il Medioevo, nonché Regina di Sicilia. È stata una donna forte che, grazie alle sue abilità diplomatiche, è riuscita a unire la Sicilia in un momento in cui convivevano in essa numerose culture: latina, bizantina, araba e provenzale.
Costanza D’Altavilla è sempre stata molto vicina alla religione, tanto da non essersi sposata fino all’età di 30 anni, dopo aver quasi intrapreso la vita monastica. Sposò Enrico IV di Svevia, figlio di Federico Barbarossa ed erede del Sacro Romano Impero.
Rimase incinta a 40 anni, età molto insolita a quei tempi, motivo per cui ci furono molte speculazioni sulla sua gravidanza, che la portarono a partorire in un baldacchino in piazza a Jesi, per mettere fine ai pettegolezzi. Il marito morì poco dopo e Costanza si ritrovò a regnare da sola per reggenza del figlio Federico II, che affidò alla protezione del Papa Innocenzo III. Morì quattro anni dopo, lasciando Federico solo all’età di 4 anni, ma che diventerà uno dei più importanti re della storia della Sicilia.
Si distingue per la sua raffinatezza. Infatti, la Florio visse durante il periodo della Belle Époque. Veniva considerata la Stella d’Italia, ispirando personaggi come D’Annunzio e il Kaiser Guglielmo II. Ella sposò Ignazio Jr dei Florio, entrando a far parte di questa famiglia illustre.
Originaria di Catania è stata la prima donna ad essere una docente universitaria in Italia. Si laureò in Lettere negli anni ‘20 all’Università di Catania e cominciò a lavorare come docente in università nel 1940, insegnando prima Storia della Letteratura Italiana, poi Letteratura e Storia delle tradizioni popolari.
Lei è stata la prima donna a chiedere di essere iscritta alle liste elettorali per poter votare durante le elezioni. Infatti, secondo la legge potevano votare solo gli uomini e il diritto di voto alle donne su esteso nel 1946.
La Sicilia è “Fimmina” perché insieme a loro tante altre donne hanno ispirato e ispirano altre donne siciliane a combattere per i loro diritti in tutto il mondo.
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