A partire dal pomeriggio del 4 febbraio l’Etna ha dimostrato una diminuzione dell’attività effusiva che era iniziata lo scorso 27 novembre 2022, a rendere noto ciò è stato l’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo attraverso un’analisi delle immagini tramite la rete di videosorveglianza. Dalle immagini e dai filmati si evince che l’area della Valle del leone e della Valle del Bove sembrano raffreddarsi.
Il cratere sud-est del vulcano mostra un certo degassamento fumarolico che ha varia intensità, che viene accompagnato da numerosi bagliori visibili durante la notte che non sono associati ad anomalie termiche e a varie emissioni di cenere che si sono disparse rapidamente nell’aria, ma dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico si trova su un livello medio-basso.
La sorgente del tremore vulcanico si trova ubicata verso i crateri sommitali ad una quota di circa 2.600 metri sul livello del mare, è presente un’attività infrasonica piuttosto bassa per quanto concerne le deformazioni del suolo vulcanico, tuttavia i dati delle reti tilt e Gnss non evidenziano variazioni da segnalare particolarmente.