Ancora un record negativo per Catania che, insieme a Palermo, figura tra le 12 città italiane più inquinate da NO2, il biossido di azoto. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente, “Mal’Aria di città”, che ha preso in esame ben 94 città.
Dai dati emerge che tutte le città rispettano il limite normativo fissato a 40 µg/mc, ma ben 57 di queste non rientrano nel nuovo valore di riferimento, da raggiungere entro il 2030: quest’ultimo è fissato a 20 µg/mc.
E se si volesse considerare, invece, il limite posto dall’Oms, di 10 µg/mc? In quel caso verrebbero “bocciate” 91 delle città italiane analizzate, quasi tutte.
Le città siciliane
Se Catania e Palermo primeggiano in negativo, soltanto Agrigento (8 µg/mc) ed Enna (4 µg/mc), attualmente, rientrano tra i parametri che tutelano la salute umana.
Siracusa e Caltanissetta (15 µg/mc), Trapani (13 µg/mc) e Ragusa (11μg/mc), invece, sono le città che più si avvicinano al limite Oms.
Giuseppe Alfieri, Presidente di Legambiente Sicilia, ha sottolineato che sul fronte inquinamento bisognerebbe fare di più.
“Dobbiamo farlo – ha dichiarato Alfieri – chiedendo alle amministrazioni un cambio di passo nelle politiche pubbliche e nella strategia di contenimento delle emissioni sulla mobilità, sulla riqualificazione energetica degli immobili e, più in generale, sul ripensamento degli spazi urbani in chiave di reale sostenibilità”.