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Scuola, lavori socialmente utili per gli studenti violenti. È la proposta del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, intervenuto ieri a “Italia – Direzione Nord”, l’evento organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano.“Contro gli episodi di violenza in classe serve trovare una soluzione anche prevedendo forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole – ha dichiarato il Ministro Valditara –. Una cosa che mi è sempre parsa molto utile sono i lavori socialmente utili”.
“Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti, rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici — prosegue Valditara, che aggiunge — verrà formalizzato un tavolo di lavoro per trovare soluzioni, che sia la didattica personalizzata, l’intervento dello psicologo o sanzioni più efficaci“. Ciò su cui si punta, dunque, è restituire ai docenti la consapevolezza del proprio ruolo, anche attraverso un aumento del livello retributivo.
La reazione del sindacato Anief
Pronta la risposta del sindacato Anief, Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori, che si trova sulla stessa linea di Valditara. “Rispetto a certi segni di inciviltà bisogna dare dei segnali ai ragazzi, — ha affermato Marcello Pacifico, leader del sindacato — il nostro compito deve essere quello di educare, le scuole non sono riformatori, non sono carceri, ma non possono essere profanate e i ragazzi devono capire che ci deve essere rispetto per le istituzioni, gli insegnanti e per tutta la comunità educante. L’idea di far fare lavori socialmente utili — conclude — è forte, ma certo un segnale va dato”.
Cosa dice lo Statuto degli Studenti
Tuttavia, si tratta di provvedimenti che già avvengono da anni, come previsto dallo Statuto degli studenti attualmente in vigore e come precisato dai presidi dell’Assoociazione Nazionale di Roma. “Lo Statuto degli studenti, in vigore sia per le scuole medie sia per le superiori da oltre un decennio, prevede una serie di sanzioni verso quegli studenti che commettano atti indisciplinati, forme di violenza o procurino danni alla scuola — dichiara Mario Rusconi, presidente dei presidi di Anp di Roma, che prosegue citando alcuni esempi —. Potrei citare al proposito molti esempi vissuti in prima persona, ricordando il caso di un ragazzo che per punizione dovette riparare la porta della classe che aveva preso a calci o di un altro che, avendo fatto uno scherzo macabro ad un compagno in gita scolastica, dovette servire alla mensa della Caritas per una settimana“.
Occupazione delle scuole: le proposte
Altro nodo da sciogliere è quello delle occupazioni degli edifici scolastici da parte degli studenti. In diversi casi la denuncia obbligatoria alle forze dell’ordine da parte dei dirigenti scolastici non ha ottenuto lo sgombero delle scuole pur essendo stato richiesto. E la richiesta di Rusconi è quella di far sì che Polizia e Carabinieri intervengano alla richiesta del dirigente scolastico di sgomberare gli edifici.