Elezioni 2022, Ambiente: l’Indice di Impegno Climatico dei partiti

Elezioni 2022: tra i temi caldi dei nostri tempi non manca quello dell'ambiente, argomento al quale ogni partito ha dedicato una parte del proprio programma. Ecco le proposte e il grado di impegno di ogni fazione per il clima.

Elezioni 2022: le votazioni sono ormai alle porte e a poco più di una settimana dal 25 settembre le idee e le proposte dei partiti per il futuro sono state più volte presentate. Tra i temi caldi della prossima legislatura non potrà certo mancare quello dell’ambiente e dei cambiamenti climatici. Infatti, si tratta di un’area sulla quale è necessario agire per aspirare ad un futuro migliore e per evitare i grandi disastri ambientali che si stanno verificando sempre più spesso. Inoltre, considerando il forte e sempre maggiore interesse per il tema dell’ambiente da parte di una porzione sempre più vasta di elettori, in larga parte giovani ma non solo, nessun partito può prescindere dal presentare un programma d’azione a riguardo.

Tuttavia, come da prassi, le proposte presentate dai singoli partiti sono varie tra loro, come possono esserlo le priorità e i valori portati avanti dalle fazioni. In questo caso, l’intervento di esperti di specifici settori può essere utile per avere una visione neutra e obiettiva riguardo al reale impegno dei partiti in alcuni settori. Ed è proprio questo che ha spinto Italian Climate Network e Climalteranti a promuovere l’Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022, sulla base di valutazioni di un gruppo di scienziati ed esperti di politiche di clima ed energia.

Elezioni 2022, Indice di Impegno Climatico: l’iniziativa

L’idea della realizzazione di un indice che riporta le priorità e le posizioni dei partiti italiani alle elezioni politiche 2022 è nata da Climalteranti e Italian Climate Network, rispettivamente un blog e un’associazione ONLUS che si occupano di temi legati all’ambiente, ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità. Il progetto prevede una valutazione realizzata sulla base di dieci criteri da parte di un gruppo super partes di 20 scienziati ed esperti di politiche riguardo il clima e l’energia.

Per fare ciò, gli esperti hanno preso in esame i programmi elettorali depositati al Ministero dell’Interno e le dichiarazioni avanzate nel corso delle campagne elettorali. In questo modo, è stato possibile assegnare dei punteggi e trarre anche una media nazionale dell’attenzione totale dei partiti al tema ambientale.

I criteri

Come anticipato, i criteri di valutazione che sono stati stabiliti per esaminare i programmi elettorali dei partiti sono i seguenti dieci:

  • Centralità: quanto è centrale il tema dell’ambiente nel programma del partito o, diversamente, quanto è marginale;
  • Settorialità: in quanti settori è declinato il tema dei cambiamenti climatici o se è relegato esclusivamente alla sezione destinata all’ambiente;
  • Ambizione: quanto si mira alla riduzione di emissioni e quali azioni eventuali sono messe in campo;
  • Fuoriuscita dai fossili: quanto si spinge sulla necessità di abbandonare l’uso di combustibili fossili;
  • Investimenti pubblici: livello di investimento di finanze pubbliche per l’azione climatica;
  • Equità e disuguaglianza: quanto si considera il problema della redistribuzione della ricchezza in merito alla questione climatica;
  • Distrazioni: grado di intenzione di azione immediata per l’ambiente e non di soluzioni impiegabili solo nel lungo termine;
  • Quadro Internazionale: rapporto di inserimento nel contesto UE, degli obiettivi dell’Unione Europea e della Convenzione sul Clima;
  • Negazionismo: livello di presenza di argomentazioni negazioniste riguardo il tema dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale;
  • Inattivismo: grado di presenza di argomentazioni inattiviste riguardo la questione ambientale.

Elezioni 2022, Ambiente: l’Impegno Climatico dei partiti

Secondo quanto riportato nell’Indice di Impegno Climatico per le Elezioni 2022, i partiti politici hanno avuto delle valutazioni comprese tra 4.1 e 9.3 su 10. Nello specifico, i partiti analizzati nell’indice sono stati i seguenti:

  • Azione + Italia Viva;
  • Fratelli d’Italia + Lega Salvini Premier + Forza Italia + Noi moderati;
  • Impegno civico;
  • Italexit con Paragone;
  • Movimento 5 Stelle;
  • Partito Democratico;
  • Più Europa;
  • Unione Popolare;
  • Verdi Europei + Sinistra Italiana.

Per quanto riguarda i punteggi, la media generale di impegno climatico dei partiti è pari 6.7 punti, di poco al di sopra della sufficienza. Il punteggio più basso, pari a 4.1, è stato ottenuto dal gruppo composto dalla coalizione di centro-destra FDI + Lega + FI + Noi Moderati, seguito da Italexit con Paragone che ha avuto 5.1 e Azione + Italia Viva con 5.8 punti. Nella fascia di mezzo si trovano invece Impegno Civico (6.3), Movimento 5 Stelle (6.5) e Più Europa con 6.8 punti. Infine, il podio dei partiti con i migliori risulti per quanto riguarda l’impegno climatico è composto da Unione Popolare (7.8), PD (8.6) e Verdi Europei + Sinistra Italiana, coalizione che ha ottenuto ben 9.3 punti, vale a dire il punteggio più alto.

Dati tratti dall’Indice promosso da Italian Climate Network e Climalteranti.

Gli ultimi tre partiti

Per avere un’idea più chiara, può essere interessante analizzare i risultati migliori e peggiori ottenuti dai partiti valutati secondo i parametri dell’Indice. Iniziando dai tre partiti che hanno ottenuto i punteggi più bassi, è possibile comprendere meglio le caratteristiche riscontrate dagli esperti che hanno realizzato l’indice. Per quanto riguarda la coalizione di centro-destra FDI + Lega + FI + Noi Moderati, il punteggio più basso è stato ottenuto nel criterio di “Equità e disuguaglianza” (1.5 punti), mentre i valori più alti sono stati ottenuti nei parametri di “Inattivismo” (8.1) e “Negazionismo” (9.1): infatti, in questi casi un punteggio più alto indica una minore presenza di tali comportamenti nei programmi del partito.

Per quanto riguarda i valori ottenuti da Italexit con Paragone, il punteggio più basso ottenuto riguarda il criterio “Quadro internazionale” (2.4), facendo quindi riferimento all’allineamento con le proposte UE. Allo stesso tempo, anche in questo caso si riscontrano i valori più alti sia per il “Negazionismo” (9.3) che per il parametro dell’inattivismo (8.2). Situazione leggermente migliore quella di Azione + Italia Viva, il cui punteggio più basso si attesta a 3.2 per la “Equità e disuguaglianza”, e ancora una volta i punteggi maggiori sono riscontrati per i parametri di “Negazionismo” e “Inattivismo”. Tuttavia, è importante sottolineare come in tutti e tre i partiti, escludendo i parametri con alti risultati, i valori siano spesso compresi tra 3 e 5, e quindi molto bassi.

La fascia di mezzo

Per quanto riguarda la fascia di mezzo, si trova Impegno Civico che presenta una situazione non troppo diversa da Azione + Italia Viva, dato che il punteggio più basso ottenuto è pari a 3.3 e riguarda la “Fuoriuscita dai fossili”, mentre i punteggi maggiori sono legati ancora una volta a “Negazionismo” (9.7) e “Inattivismo” (9.2).

A seguire, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto valori che oscillano in gran parte attorno al 5, con 4.7 come punteggio più basso per la “Fuoriuscita dei fossili” e alti punteggi nei due criteri già citati di “Negazionismo” (9.7) e “Inattivismo” (9.2). Infine, nella fascia di mezzo si trova Più Europa, il quale ha ottenuto un 10 nel parametro del “Negazionismo”, insieme ad un 9.5 in quello di “Inattivismo”. In questo caso, il punteggio più basso registrato è pari a 4.4 ed è ancora una volta legato al criterio di “Fuoriuscita dai fossili”, mentre per i restanti parametri il punteggio si aggira attorno a 6-7.

La top 3

Infine, nella top 3 si posiziona Unione Popolare, il quale ha una media attorno al 7 per quanto riguarda i parametri escludendo gli ormai canonici alti valori ottenuti anche in questo caso per “Negazionismo” (10) e “Inattivismo” (9.4). Il punteggio più basso per questo partito è pari a 6.7 che si registra in due criteri: “Settorialità” e “Quadro Internazionale”.

Per quanto riguarda il PD, partito che ottiene la seconda posizione nell’Indice di Impegno Climatico, i voti si aggirano in media attorno all’8, non considerando il 9.9 per il criterio di “Negazionismo” e il 9.7 in quello di “Inattivismo”. Il punteggio più basso è il 7.3 ottenuto ancora una volta nel criterio “Fuoriuscita dai fossili”. Infine, non a caso il primo partito nell’Indice è la coalizione dei Verdi Europei + Sinistra Italiana, la quale ha ottenuto un voto tra 8 e 9 in quasi tutti i criteri, escludendo i due 10 per i parametri di “Negazionismo” e “Inattivismo”. Basti pensare che il punteggio più “basso” in questo caso è pari a 8.3 e riguarda il criterio di “Equità e disuguaglianza” e considerando il valore alto, indica che le proposte avanzate mirano verso una redistribuzione equa della ricchezza.

Martina Bianchi

Giornalista pubblicista con una laurea magistrale in Global Politics and Euro-Mediterranean Relations e una triennale in Scienze e Lingue per la Comunicazione, coltiva l'interesse per il giornalismo scrivendo per LiveUnict dal 2018 e coordinando la redazione da maggio 2022. Appassionata di lingue straniere, fotografia, arte e viaggi, ama scrivere di attualità, con un particolare interesse per i diritti e la storia.

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