Docente esperto: la nuove figura e le sue caratteristiche e le motivazioni dietro la petizione del professore siciliano che ha già riscosso molto successo tra i sindacati.
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Docente esperto: tra le ultime riforme del governo Draghi c’è il decreto legge Aiuti bis, che include anche delle riforme in ambito scolastico, tra cui l’inserimento della nuova figura “docente esperto“. La riforma prevede il reclutamento e la formazione dei docenti recentemente approvata con il Decreto PNRR 2 convertito in Legge. Un pacchetto di interventi che prevede un percorso nuovo di valorizzazione dei docenti.
In realtà questa figura entrerà in azione dall’anno scolastico 2032/33, cioè tra un decennio, per via del percorso di formazione che porterà alla costituzione di questa figura. Si prevedono circa ottomila docenti esperti per ogni anno scolastico tra il 2032 e 2036. Inoltre, il l’insegnante definito come “esperto” riceverà 5.650 euro annuali che si somma al trattamento stipendiale in godimento, circa 400 euro in più al mese.
Come anticipato, questo insegnante è una nuova figura che è stata proposta dal Governo Draghi e inserita nell’ambito del decreto legge Aiuti Bis. Infatti, tra le riforme relative al reclutamento dei docenti e riguardanti il mondo della scuola, è previsto anche l’inserimento di questa figura. Tuttavia, come scritto precedentemente, si tratta di una figura che vedrà i primi risultati solo nei prossimi dieci anni, dato che è previsto un lungo percorso di formazione per diventare docente esperto.
I requisiti di base sono quelle previste nel comma 9, articolo 16 ter del Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 59, almeno che non vengano emanati nuovi regolamenti per l’anno scolastico 2023 2024 attraverso decreto del Ministro dell’istruzione da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Sarà necessario sostenere tre corsi percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili, e la media del voto andrà a concorrere per la valutazione e per la graduatoria. In essa, in caso di parità di punteggio, varrà la permanenza come docente di ruolo nell’istituzione scolastica presso la quale si è svolta la valutazione, seguita dall’esperienza professionale maturata nel corso dell’intera carriera e i titoli di studio posseduti. Se necessario saranno valutati i voti con cui sono stati conseguiti tali titoli.
In conclusione, il docente esperto sarà frutto di un lungo percorso formativo di nove anni e dovrà rimanere nella stessa istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento di suddetta qualifica. I prof esperti saranno selezionati tra i docenti di ruolo e, una volta superati con valutazione positiva i tre percorsi formativi previsti, non cambieranno mansioni e funzioni.
Il docente siciliano, Salvo Amato, ha rivolto al premier Mario Draghi una petizione che ha già avuto molto seguito, dato che sono in molti i sindacati a non aver visto di buon occhio questo inserimento. Il bonus previsto andrebbe elargito a tutto il personale docenti e il limite di insegnati che possono diventare docenti esperti sarà un vincolo che permetterà a pochissimi docenti di diveltarlo. Inoltre, l’esperto non cambierà mansioni e funzioni ed avrà un solo vincolo: rimanere nella stessa scuola per almeno tre anni.
La petizione è stata lanciata su change.org. “La figura del «docente esperto» rappresenta il punto più basso mai raggiunto nella conduzione di un ministero dell’Istruzione, nel tentativo di elargire somme che spetterebbero a tutti come vero aumento di stipendio e che invece verrebbero concesse solo a un docente su 100 mentre gli altri 99 potranno definirsi inesperti. Tutti i docenti meritano un aumento di 400 euro mensili”. Queste sono state le parole di Salvo Amato che come tanti altri insegnati e sindacati chiede lo stralcio della norma.
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