Concorso ordinario secondaria: ancora degli errori. Questa volta è l'illustre Accademia della Crusca a segnalare errori nei quesiti di lingua italiana inseriti.
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Concorso ordinario secondaria: mentre vengono rese pubbliche le graduatorie per alcune classi di concorso, continuano ad emergere errori nelle prove. Dopo i vari errori individuati dal Ministero, adesso è l’Accademia della Crusca a segnalare errori nei quesiti di lingua italiana: ecco quelli individuati.
Il primo errore segnalato dall’Accademia della Crusca è stato individuato tra i quesiti per la A022:
Per il Ministero la risposta esatta è la d. Tuttavia, l’Accademia spiega: “anche la risposta a, quella indicata da chi ci ha scritto, non si può considerare erronea, dal momento che il verbo fraseologico può essere considerato tale solo se unito a un altro verbo. Si potrebbe dire, in una gerarchia di correttezza, che la risposta d è più precisa della a, ma in una prova a soluzione multipla ciò non è ammissibile: la risposta corretta deve essere una sola e il “distrattore” deve comunque contenere un errore che le persone più preparate siano in grado di cogliere per scartarne la scelta”.
Altro errore nei quesiti di lingua italiana individuato dall’Accademia relativo al Concorso ordinario secondaria è relativo al seguente quesito:
Anche in questo caso sembrano esserci più risposte corrette. Questo il commento dell’Accademia: “Non c’è dubbio che l’unica risposta certamente errata è la d. Ma accanto alla risposta a, quella indicata come corretta dal Ministero e che è senz’altro tale, anche la risposta b non può considerarsi errata, in quanto “faranno venire” è una struttura verbale perifrastica, e dunque si può parlare di funzione fraseologica del verbo fare in questo contesto. Forse potrebbe essere ammessa perfino la c (indicata da chi ci ha scritto), visto che la terminologia sul tema dei verbi modali non è uniforme nella manualistica e nella letteratura in materia.”
Altri due errori riconosciuti dall’Accademia della Crusca.
Il primo è relativo al verbo gerundio:
La risposta che il Ministero ritiene corretta, la d, con riferimento alla frase presentata è vera ma, secondo l’Accademia, “è un po’ meno vero se guardiamo all’uso concreto, che ammette, per esempio, il gerundio con valore conclusivo sul piano testuale.” Dubbi, quindi, anche su questo quesito.
Infine, l’ultimo errore riguarda l’uso di “ebbene”:
“Sul piano testuale – evidenzia l’Accademia – i connettivi come ebbene sono polifunzionali e hanno valori semantici e pragmatici che dipendono dal contesto. Nel caso specifico, non c’è dubbio che ebbene possa essere sostituito anche da ma e che dunque la funzione avversativa indicata nella risposta c (scelta da chi ci ha scritto) sia senz’altro corretta, e che sia invece problematico parlare di funzione conclusiva di fronte a una semplice frase composta e non a un’unità testuale più ampia”.
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