Sono state rinvenute, all’interno di mobili a ripiani del Palazzo di Giustizia di Catania, delle bottiglie da mezzo litro contenente una sostanza di colore giallastro. Secondo la notizia del quotidiano La Sicilia, dalle indagini successivamente fatte, è stata scoperto che il liquido non era altro che urine di un giudice civile che, per tutelarsi dal rischio di contatto nei bagni del tribunale durante il periodo di pandemia, ha reso i propri armadi un servizio sanitario personale a tutti gli effetti.
In vista dell’arrivo di nuovi funzionari pubblici impegnati in un processo nel Catanese, si stavano ricercando stanze e scrivanie cui posizionare i nuovi addetti ai lavori. È stato proprio durante questa frenetica ricerca che sono state scoperte urine all’interno dell’armadio del Palazzo di Piazza G. Verga. Questo scenario ha stravolto la ricerca degli uffici, dando la priorità alle indagini del liquido rivenuto.