Come ogni anno, è stata resa pubblica la Rassegna AlmaLaurea: ecco le caratteristiche e i risultati dei laureati in Medicina dell’Università degli Studi di Catania.
Indice
Il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea conduce ogni anno indagini sul profilo e sulla condizione occupazionale dei diplomati in master, dei dottori di ricerca e dei laureati italiani. Quello presentato quest’anno è il XXIV Rapporto ed è relativo al 2021.
Grazie ai dati forniti, è possibile delineare le caratteristiche principali dei neolaureati del dipartimento di Chirurgia generale e specialità medico chirurgiche dellUniversità di Catania: questo include sia le magistrali a ciclo unico di Medicina e chirurgia e di Odontoiatria, che le triennali in Ostetricia e Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare.
I primi numeri riguardanti il profilo dei laureati in Medicina e resi noti dalla nuova indagine AlmaLaurea riguardano il numero di laureati e di quanti hanno compilato il questionario su cui si è basata l’indagine. Questi sono, rispettivamente, 428 e 375; dati un po’ più bassi rispetto a quelli dell’anno precedente, quando i laureati sono stati 464.
Innanzitutto, emergono i dati riguardanti l’età al momento della laurea: il 49,1% degli studenti, infatti, aveva circa 25/26 anni quando ha finalmente indossato la corona dall’oro, con un voto in media pari a 110,7, mentre l’anno scorso era di 111,1 (nel rapporto Almalaurea il voto di 110 e lode viene espresso in 113).
Inoltre, ben il 97,7% dei laureati ha svolto gli studi secondari di secondo grado presso un liceo ed in particolare presso uno ad indirizzo scientifico (63,6%). In quanto alla riuscita negli studi universitari, invece, il 38,1% dei laureati in Medicina Unict ha avuto precedenti esperienze universitarie, ma solo il 5% di essi le hanno portate a termine: dato che probabilmente riguarda chi studia altro prima di riuscire a passare il test di ammissione di Medicina.
Tra i punti analizzati dall’indagine AlmaLaurea sono molto interessanti quelli riguardanti i giudizi sul proprio corso di laurea e più in generale sull’esperienza universitaria vissuta.
L’88,5% dei neo-laureati si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di laurea, ma solo il 70,9% di essi ha ritenuto l’organizzazione degli esami (appelli, orari, informazioni, prenotazioni, …) soddisfacente. Inoltre, il 75,5 di chi si è da poco laureato si iscriverebbe nuovamente all’università, in particolare allo stesso corso dell’Ateneo.
Al contrario, il 18,1% si iscriverebbe allo stesso corso di laurea, ma in un altro Ateneo che non sia quello di Catania.
Secondo i dati, in media il 60,6% dei neo-laureati ha partecipato ad almeno un’attività di formazione post-laurea, e di questi il 43,7% ha scelto una scuola di specializzazione, mentre solo l’1,2 ha scelto di fare un master universitario di primo livello.
Inoltre, per quanto riguarda la condizione occupazionale, il 45,6% riesce a trovare un lavoro ad un anno dal conseguimento della laurea, mentre un 7% non riesce, nonostante lo cerchi. I dati raccolti nell’indagine dell’anno scorso erano migliori: a distanza di un anno dalla laurea magistrale a ciclo unico, oltre la metà degli intervistati, il 51,2%, svolgeva un’attività lavorativa retribuita.
Il tasso di occupazione degli uomini è dell’85%, mentre quello delle donne è del 74,1%. Inoltre, gli uomini guadagnano di più rispetto alle donne: 2.550 contro 2.367.
Infine, in una scala da 1 a 10 ben l’8,2 del collettivo selezionato si dichiara soddisfatto: un dato, anche se di poco, più alto rispetto a quello registrato un anno fa, quando i soggetti con laurea triennali attribuivano a questo un buon 7,4.
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