Salvatore Quasimodo: ritratto del poeta siciliano che vinse il Premio Nobel

Salvatore Quasimodo fu il secondo autore siciliano ad ottenere il Premio Nobel per la letteratura: il suo ritratto raccontato in occasione dell'anniversario della sua morte.

La Sicilia è da sempre stata una culla di cultura, in tutte le sue sfaccettature. Infatti, complici anche le diverse dominazioni che si sono alternate sull’Isola, il patrimonio culturale siciliano riveste un ruolo fondamentale in tutto il mondo per spessore, originalità e varietà. Che si tratti di siti archeologici, luoghi storici o di beni immateriali poco cambia: il risultato è la grande cultura siciliana che ha fatto la storia.

Tra le altri nelle quali i siciliani hanno saputo esprimersi meglio non può mancare la letteratura. Basti pensare che si tratta della disciplina nella quale sono stati assegnati a dei siciliani due premi Nobel sui cinque totali ottenuti da autori italiani. Infatti, il primo autore nato in Sicilia a ricevere questo riconoscimento fu Luigi Pirandello, noto drammaturgo e scrittore, mentre il secondo fu il poeta Salvatore Quasimodo, del quale il 14 giugno ricorre l’anniversario di morte.

Quasimodo: poeta siciliano Premio Nobel

Quasimodo nacque a Modica nell’agosto del 1901, agli inizi del secolo da una famiglia originaria di Roccalumera. Nonostante avesse compiuto studi scientifici e avesse una formazione professionale tecnica, Salvatore Quasimodo aveva sempre mostrato una propensione per la scrittura e in particolare per la stesura di poesie. Tuttavia, poté dedicarsi pienamente a questa attività solo dopo diversi anni e una volta assestata la sua condizione economica.

Nella sua carriera fu fondamentale la presenza dello scrittore siracusano Elio Vittorini, cognato di Quasimodo, dato che ne aveva sposato la sorella Rosa. Infatti, fu proprio Vittorini a introdurre Quasimodo nei circoli letterari del tempo, dove lo scrittore di Modica ebbe l’opportunità di frequentare personaggi del calibro di Eugenio Montale. E proprio con Montale, Quasimodo ha un punto in comune dato che entrambi vinsero il Premio Nobel per la Letteratura: Quasimodo lo ottenne nel 1959,  mentre Eugenio Montale dovette attendere fino al 1975 per ottenere il riconoscimento.

L’Ermetismo

Oltre ad essere uno dei maggiori autori italiani, tra i più conosciuti al mondo, Salvatore Quasimodo fu anche uno dei maggiori esponenti della corrente letteraria denominata “Ermetismo”. Si tratta di uno degli argomenti immancabili nei programmi di letteratura italiana delle scuole nazionali e, al tempo stesso, di un papabile protagonista delle tracce dell’esame di maturità.

Con la parola “ermetismo” si fa riferimento, oltre al movimento letterario già citato, anche al modo di disporsi e comportarsi che veniva assunto dagli esponenti di questa corrente. Il nome del movimento letterario è ispirato alla figura mistica di Ermete Trismegisto, e più semplicemente fa riferimento al carattere “ermetico” delle opere che caratterizzano questa corrente letteraria. Infatti, si tratta di produzioni complesse e dal significato articolato, difficili da comprendere senza uno sguardo accurato a causa delle numerose analogie che tali opere contengono.

La casa natale e il progetto da “Casa-museo”

Tuttavia, il nome di Salvatore Quasimodo è noto non solo per la sua grande opera letteraria, per il Premio Nobel e in quanto esponente dell’Ermetismo. Infatti, un altro argomento di grande rilevanza a proposito dell’autore di Modica è quello relativo alla sua casa natale.

Quest’ultima, situata proprio a Modica, è stata protagonista di varie proteste da parte dei siciliani dopo la sua messa in vendita. Tuttavia, le polemiche hanno avuto poca durata dato che la Regione l’ha acquistata quasi subito e ha comunicato l’intenzione di realizzarvi una “Casa-museo” che possa arricchire ancora di più il patrimonio culturale della Sicilia.

Martina Bianchi

Giornalista pubblicista con una laurea magistrale in Global Politics and Euro-Mediterranean Relations e una triennale in Scienze e Lingue per la Comunicazione, coltiva l'interesse per il giornalismo scrivendo per LiveUnict dal 2018 e coordinando la redazione da maggio 2022. Appassionata di lingue straniere, fotografia, arte e viaggi, ama scrivere di attualità, con un particolare interesse per i diritti e la storia.

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