Secondo un’indagine condotta da Skuola.net, alcuni alunni sono risultati favorevoli ad istituire una pagella per i professori. Per il 59% di chi è favorevole a una valutazione per i docenti, la relazione dovrebbe essere redatta esclusivamente dagli studenti. Il 19% si farebbe invece affiancare dai genitori, il 15% affiderebbe il compito a degli ispettori del Ministero dell’Istruzione e c’è chi propone di chiamare in ballo insegnanti di altre scuole o istituti di ricerca specializzati (3%).
Fra tutti, raccoglie largo consenso (87%) l’ipotesi di una scheda di soddisfazione sull’operato dei docenti da compilare anonimamente a fine anno: fra i parametri da valutare, gli studenti includono soprattutto la capacità di motivare e di coinvolgere. Il 90% degli intervistati inoltre è favorevole a procedere a una valutazione dell’organizzazione del proprio istituto, su gestione, didattica, iniziative extra-scolastiche e strutture.
“Una scuola distratta e poco attenta ai ragazzi del XXI secolo, è questa la fotografia che emerge dal sondaggio – commenta Mario Rusconi parlando con l’ANSA, e aggiunge -, gli studenti intervistati non hanno bocciato docenti e presidi, ma hanno rimandato a settembre il sistema scuola italiana che non sentono vicino al loro attuale modo di essere e vivere la società. Docenti spesso poco empatici che hanno difficoltà a comunicare, e che coinvolgono raramente gli studenti nel loro modo di fare scuola”.
“I nostri giovani attraverso i media contemporanei continuamente si confrontano con amici di altri paesi europei – aggiunge Rusconi – venendo a conoscenza delle loro realtà educative. Chiedono perciò che la scuola e i docenti possano essere valutati per valorizzarne merito e competenze, e ritengono che l’aggiornamento degli insegnanti sia fondamentale. Negli anni timidi accenni di riforma sono stati fatti in questo senso, purtroppo sempre naufragati nel nulla. Valutare la scuola e chi vi lavora può essere di enorme aiuto alle istituzioni governative proprio per migliorare l’esito formativo dei nostri studenti”.
Aggiunge Daniele Grassucci direttore di Skuola.net: “Gli studenti intervistati non si sono vendicati di pagelle e scrutini, ma rispondendo al nostro sondaggio hanno espresso chiaramente la volontà di volere contribuire a costruire un ambiente scolastico migliore. È impensabile pensare che gli scarsi risultati del nostro sistema scolastico, pensiamo solo agli impietosi esiti delle prove Invalsi, dipendano solo dallo scarso impegno dei nostri studenti”.
“La scuola italiana per essere allineata con quella della maggioranza dei paesi OCSE deve trovare la forza di rinnovarsi già dal suo interno – conclude Rusconi –. Un sistema scolastico, quello italiano, con diversi punti di debolezza che lo rendono poco sicuro anche agli occhi dei diretti interessati cioè i ragazzi. I giovani bocciano l’organizzazione scuola perché lontano dalla realtà. Ascolto e attenzione verso gli studenti, da parte della scuola, non vuol dire sostituirsi al ruolo dei genitori ma può essere, invece, un modo diverso per accompagnare nella crescita i nostri ragazzi che vivono come tutti la trasformazione sociale di questi anni”.