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Concorso ordinario scuola, il 90% bocciato agli scritti: scattano polemiche

Concorso ordinario scuola 2022 al centro di polemiche per via dell'alto numero di bocciati agli scritti. Le dichiarazioni di Anief e le accuse dei candidati.

Concorso ordinario scuola continua a suscitare generale malcontento. In queste settimane, i partecipanti, soprattutto quelli respinti, stanno suscitando una serie di polemiche. Come riportato dal portale Scuola.net, le prime segnalazioni sono arrivate da 500mila aspiranti insegnanti già dopo la prima prova di selezione.


Concorso ordinario secondaria: escluso chi non ha Green Pass


Le dichiarazioni del Presidente Anief

Per alcune classi di insegnamento si parlerebbe persino del 90% di bocciati. Secondo quanto segnalato poi dal sindacato Anief, alcune commissioni avrebbero fatto registrare zero ammessi e moltissime non più del 5%.

Le polemiche di questi giorni riguardano anche la stessa organizzazione di tali procedure concorsuali.

“Se ci ritroviamo con centinaia di migliaia di respinti, nemmeno meritevoli di essere ascoltati all’orale – dichiara Marcello Pacifico, Presidente nazionale Anief – forse sono le prove il problema.

È sempre più chiara la necessità di rivedere il sistema di reclutamento, aprendo al doppio canale, che salvaguardi i precari con oltre 24-36 mesi sulla metà dei posti liberi, e che non si accanisca gratuitamente sui candidati andando addirittura a respingere persone preparate e competenti”.

Concorso ordinario scuola: le polemiche dei candidati

Molti partecipanti hanno manifestato il proprio dissenso in merito a domande ritenute anche “prive di senso e con lo scopo evidente di indurre in errore”.

Il portale Tecnica della Scuola ha in poche ore raccolto numerosissime segnalazioni, mentre migliaia di docenti si sono virtualmente riuniti in vari gruppi Facebook, scambiandosi pareri e impressioni dopo lo svolgimento della prova.

Uno dei partecipanti ha paragonato la prova ad un “terno al lotto”, “più un calderone di cavilli che un esame atto a dimostrare le nostre competenze”.

Alla protesta si unisce persino chi ha superato la prima fase del concorso. Un’aspirante insegnante di Inglese ha riportato sui canali social i quesiti proposti, tra cui alcuni relativi alla Storia e alla cultura e letteratura di Paesi stranieri: domande, queste, a parer suo fuori luogo.

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