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La pandemia ha privato di un impiego diverse donne. Secondo quanto trapelato dallโedizione 2022 della relazione annuale sulla paritร di genere nell’UE, tra il 2019 e il 2020 la partecipazione femminile alla forza lavoro รจ diminuita dello 0,5%. A tale calo si accompagna un dato in crescita, sรฌ, ma ancor piรน allarmante. Diversi report hanno, in questi mesi, sottolineato una crescita di casi di violenza domestica e contro le donne nel corso dei mesi contrassegnati dalla diffusione del Coronavirus.
Secondo lโIstat, poi, in Italia le donne vittime di violenza sarebbero piรน spesso quelle prive di unโoccupazione, dunque dipendenti dal proprio aggressore.
Ma di violenza si puรฒ trattare facendo riferimento alle sole donne italiane? I dati dimostrano, al contrario, quanto questa problematica sia ben radicata anche in altri Paesi. E i dati, di conseguenza, non possono assumere carattere puramente nazionale. Si stima che, allโinterno dellโUnione Europea, la violenza di genere riguardi una donna su tre mentre una su due ha subito molestie sessuali.
Di fronte a tali constatazioni, la Commissione Europea ha recentemente ritenuto necessaria lโintroduzione di norme comuni con cui punire allo stesso modo, in tutti i Paesi dellโUnione Europea, la violenza contro le donne e quella domestica.
Cosa cambia?
La proposta presentata, se approvata, rappresenterebbe una notevole svolta. Ma perchรฉ?
Attualmente i Paesi interni allโUnione Europea dispongono di proprie, specifiche normative in tema di violenza domestica e di genere.
Ciรฒ significa che, nonostante le donne soffrano allo stesso modo dappertutto, leggi e pene variano da Stato e Stato. Tale libertร rischia di non garantire il medesimo livello di efficacia, dunque a tutte la stessa protezione e giustizia.
Stupro e principio di consenso
ย Il testo della Commissione Europea, al contrario, รจ ricco in novitร : la prima riguarda lo stupro.
Ad oggi un rapporto sessuale senza consenso non รจ considerato stupro in tutti Paesi UE. Lo รจ, per esempio, in Germania, Belgio o Irlanda ma non in ancora in Italia.
Il Codice penale, di fatto, fa riferimento ad unaย definizione di stuproย basata unicamente sullโuso della violenza,ย della forza,ย della minaccia di uso della forzaย oย della coercizione. Manca, dunque, un riferimento al principio di consenso.
La Commissione desidera rimediare a tale assenza, che contraddistingue anche altre legislazioni, rendendo penalmente perseguibile in tutta lโUnione Europea lo stupro in quanto atto basato anche sulla sola mancanza di consenso.
Ciรฒ significa che, se la proposta superasse lโiter, la condanna non scatterebbe soltanto in caso di rapporto sessuale ottenuto per mezzo di violenza o costrizione.
Si ritiene altrettanto importante lโintroduzione in tutta lโUnione Europea di nuove misure con cui contrastare e punire:
- le mutilazioni genitali femminili;
- lo stalking online;
- la condivisione non consensuale di immagini intime;
- ย le molestie online;
- l’incitamento alla violenza o all’odio online.
Si fisserebbero per ciascun reato pene massime.
Denunciare: verso nuove modalitร
Ma non รจ tutto. Lโintervento della Commissione Europea appare piรน ampio e radicale: mira ad introdurre modifiche anche in altri ambiti.
Per far sรฌ che il numero di denunce aumenti, si punta a rivoluzionare le procedure. Si chiedono “modalitร di denuncia piรน sicure, piรน semplici, piรน accessibili, anche online, e attente sia alla dimensione di genere che alla sensibilitร del minore“.
Allโinterno del testo, poi, alle autoritร รจ riservato un compito fondamentale. In seguito al primo incontro con la vittima di violenza, in futuro questi potrebbero essere obbligatoriamente tenuti ad effettuare appropriate valutazione dei rischi.
Si potrebbe valutare, cosรฌ, quanto la persona violenta rappresenti nellโeffettivo un rischio e far scattare prontamente eventuali misure di allontanamento o ordini di protezione.
Rispetto della vita privata
Un altro elemento chiave della direttiva proposta รจ il rispetto della vita privata della vittima nel procedimento giudiziario. Si chiede di utilizzare le prove o le domande in merito alla vita privata della vittima solo se strettamente necessarie.
A detta della Commissione, poi, in qualsiasi Paese dellโUnione Europea ci si trovi, andrebbe riservato a ciascuna vittima il diritto di chiedere allโautore del reato, giร nel corso del procedimento penale, il risarcimento integrale dei danni. Sarebbero inclusi anche i costi dell’assistenza sanitaria, dei servizi di sostegno, della perdita di reddito e dei danni fisici e psicologici subiti.
Assistenza alle vittime
Come sostenere, nel concreto, chi subisce violenza sessuale? Secondo quanto sottolineato nel testo, ciascuno Stato membro dellโUnione Europea dovrebbe disporre di centri antistupro. Tra le proposte, anche una linea di assistenza telefonica nazionale a supporto delle vittime attiva 24 ore su 24 ore e 7 giorni su 7 e, soprattutto, assolutamente gratuita.
Piรน in generale si ritiene necessario adattare specifiche misure di assistenza ai diversi casi di violenza, e ai contesti in cui questa di volta in volta si verifica. Alle vittime di violenza online, per esempio, si desidera riservare una consulenza volta ad ottenere assistenza legale e capire come rimuovere determinati contenuti dal web.
Coordinamento e cooperazione tra Stati UE
Infine verrebbe ritenuto fondamentale il reciproco scambio di proposte e la generale cooperazione tra Stati dellโUnione Europea. Questi potrebbero persino consultarsi sui casi di rilevanza penale, anche per mezzo di Eurojust e la rete giudiziaria europea.
Si ambisce, infine, ad introdurre un ulteriore importante obbligo, comune a tutti i Paesi UE: nel caso in cui la proposta venisse definitivamente accolta, questi potrebbero dover raccogliere dei dati in merito a violenza contro le donne e violenza domestica. I numeri potrebbero costituire il cuore di una generale indagine quinquennale e servire ad attuare confronti, evidenziare progressi e regressi e avere una chiara idea di quel che in termini di violenza accade allโinterno dellโUnione Europea.