Nel corso di un'ultima conferenza, l'Agenzia europea del farmaco ha affrontato alcune importanti questioni legate al vaccino anti-Covid, fornendo anche degli importanti dati.
Occorrerà, fra qualche mese, procedere con la somministrazione di una quarta dose di vaccino anti-Covid? È pericoloso vaccinarsi durante una gravidanza? Anche a queste domande l’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha tentato di rispondere, nel corso di un nuovo briefing con la stampa.
In primo luogo Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’EMA, ha precisato che “i dati mostrano un rapido aumento di casi Covid principalmente dovuto alla rapida diffusione della variante Omicron”.
I vaccini, però, restano lo strumento più utile per ridurre il rischio di ricovero o decesso per Coronavirus. La loro efficacia e la sicurezza, secondo quanto indicato dall’EMA, sarebbe stata confermata da alcuni più recenti dati.
Ma come deve comportarsi chi aspetta un bambino? È stato precisato che i vaccini a mRna “non causano complicazioni di gravidanza per le donne e i loro bambini”.
In particolare, secondo l’EMA, dalla dettagliata analisi di diversi studi, che hanno coinvolto circa 65.000 gravidanze in diverse fasi, non sarebbe emerso “alcun segno di un aumento del rischio di complicazioni di gravidanza, aborti spontanei, parto prematuro o effetti negativi nei bambini non ancora nati dopo la vaccinazione mRna”.
È stato, inoltre, sottolineato che anche per le donne in gravidanza i vaccini permettono di ridurre i rischi di ospedalizzazione e morte.
E per quanto riguarda gli effetti collaterali legati alla vaccinazione? Grazie agli studi condotti è stato riscontrato che le donne incinte presentano gli stessi verificati nel resto della popolazione, ovvero:
Tutti generalmente lievi o moderati, e destinati a migliorare dopo pochi giorni.
“I benefici di ricevere i vaccini mRna Covid-19 durante la gravidanza – precisa in sintesi l’EMA – superano ogni possibile rischio per le donne incinte e i bambini non ancora nati” .
Chi ha già ricevuto la terza dose di vaccino dovrà procedere con un nuovo richiamo a breve?
“Ripetere i richiami a intervalli ridotti potrebbe portare alla riduzione dagli anticorpi prodotti da ogni somministrazione perché il nostro sistema immunitario ha bisogno di tempo per la risposta antigenica”: è quanto indicato ancora da Marco Cavaleri.
Procedere in tal modo, a detta di Cavaleri, “potrebbe rendere la vaccinazione meno efficiente”.
Costituirebbero un’eccezione i soggetti immunodepressi.
“Nelle persone con sistema immunitario gravemente indebolito, che hanno ricevuto tre dosi per la vaccinazione primaria – ha precisato Cavaleri – , sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie pubbliche prendano in considerazione la somministrazione di una quarta dose“.
Nel corso dell’ultimo briefing, L’EMA ha infine ribadito che gli eventi sospetti di trombosi con trombocitopenia sono episodi rari, ancor di più dopo la seconda dose.
Di fatto, su 1.809 eventi registrati a livello mondiali, 1.643 sono stati osservati dopo la prima somministrazione mentre 166 dopo la seconda.
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