Maturità 2022, come sarà? Il Presidente dell'ANP Roma propone un ritorno alla prova scritta e la conferma del maxi orale.

Il 2022 è oramai dietro l’angolo e, per tale ragione, occorre iniziare a pensare ad uno degli eventi più importanti dell’anno: l’esame di Maturità, che la pandemia ha fino ad ora inevitabilmente modificato. Cosa succederà questa volta? Di seguito le ipotesi a riguardo.
Cosa dovranno affrontare i nuovi maturandi? Attualmente si conterebbero diverse ipotesi. La prima consisterebbe in una conferma dell’orale “rinforzato” con elaborato: una modalità, questa, attuata negli ultimi due anni.
Non si escludono, tuttavia, novità. Nel 2022 l’esame potrebbe tornare a contare una prova scritta, seppur diversa da quella affrontata da chi si è diplomato prima dell’avvento del Coronavirus.
Di fatto questa potrebbe non essere a carattere nazionale ma messa a punto dalla singola commissione di esame: in questo modo, si dovrebbe garantire un’effettiva aderenza alle attività didattiche realmente svolte dalla classe in questione.
Nelle scorse ore, poi, il Presidente dell’ANP (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola) Roma Mario Rusconi si è espresso a favore di un esame di Maturità con uno scritto di italiano e un maxi orale, simile a quello dello scorso anno.
“Sperando che si riesca a fare il più possibile didattica in classe, anche se la Dad non deve essere considerata il male assoluto – afferma Rusconi ai microfoni di Adnkronos – penso che sia giusto considerare la precarietà di questi ultimi tre anni di vita scolastica, per cui suggerirei magari soltanto la prova scritta di italiano così che i ragazzi possano esprimere i propri stati d’animo e le proprie sensazioni”.
A questo scritto dovrebbe seguire, a detta di Rusconi, un “esame orale così come quello dello scorso anno partendo da un elaborato preparato dai singoli studenti su argomenti indicati dai loro insegnanti curriculari”.
Infine, secondo il Presidente dell’Anp, le commissioni dovrebbe continuare ad “essere composte dai docenti curriculari con la presenza del presidente di commissione esterno”.
Si precisa, ad ogni modo, che si tratta ancora di ipotesi e, per tale ragione, non è ancora possibile escludere definitivamente che si possa tornare alla struttura d’esame in vigore prima della pandemia: andrà ricordato che questa prevedeva più prove scritte ed un orale finale.
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