Nonostante la pandemia sia ancora il corso e i casi tra i più giovani sempre più frequenti, il governo non vuole assolutamente tornare alla didattica a distanza: arriva così il piano anti-Dad.
Ad affiancare il lavoro del commissario Francesco Figliuolo arriva la Difesa, che mette in campo 11 laboratori in 8 regioni che possano in qualche modo aiutare le Asl. Questo piano anti-Dad arriva esattamente a 24 ore dall’annuncio di palazzo Chigi sulle lezioni da casa con un solo positivo in classe; tra elementari e medie, il 4% delle classi sono in Dad: il 2,6% del primo ciclo e l’1,4% del secondo.
I laboratori di biologia molecolare dell’esercito, coordinati dal Comando operativo di vertice interforze, consentiranno di incrementare i test grazie anche all’impiego di due laboratori mobili di Civitavecchia. Questo rappresenta un sostegno concreto alle strutture sanitarie locali, come richiesto e ribadito oggi dall’Associazione Nazionale Presidi.
“Le scuole – dice il presidente Antonello Giannelli – stanno facendo quello che devono, ma anche le aziende sanitarie locali devono fare la loro parte e, invece, attualmente la situazione che si registra nel Paese è di insufficienza. Le Asl devono migliorare, perché non riescono a fare quello che dovrebbero, cioè i tamponi, il tracing, la comunicazione delle quarantene”.
La sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, afferma che ci si trova davanti ad un forte aumento di casi tra i più giovani, ma si sente comunque di rassicurare studenti e genitori: “La situazione è sotto controllo – afferma -. Sono in Dad il 2,6% delle classi del primo ciclo e l’1,4% del secondo, ma la scuola in presenza è prioritaria“.
“L’invito che facciamo è di vaccinare i ragazzi dai 12 anni e, dopo l’atteso ok dell’Aifa per le dosi ai più piccoli, anche i bambini dai 5 agli 11 anni – dice il presidente dell’Anp di Roma, Mario Rusconi -. Proprio il 60-70% delle classi che si trovano in Dad sono delle elementari.
Covid, in Sicilia contagi in aumento tra bambini: i dati