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Violenza sulle donne, Sicilia regione con più codici rossi in Italia: i dati

In occasione della Giornata per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, il Viminale ha rilasciato un'analisi del fenomeno a due anni dall'introduzione del Codice Rosso.

La violenza sulle donne è un argomento del quale purtroppo si sente parlare troppo spesso: basti pensare che in Italia solo nei primi sei mesi del 2021 sono state uccise 32 donne, senza contare le altre tipologie di violenze. A tal proposito e in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, il Viminale ha rilasciato un report che riguarda il fenomeno.

Infatti, l’analisi mira a comprendere come si sta evolvendo la violenza sulle donne nel territorio italiano. Inoltre, il punto di partenza è il cosiddetto “Codice Rosso”, introdotto da poco più di due anni a questa parte per contrastare la violenza di genere.

“Codice rosso”: di cosa si tratta

Prima di poter analizzare i risultati presenti nel report del Viminale, potrebbe essere utile cercare di comprendere meglio cosa si intende per “Codice rosso”. Si tratta di una legge risalente al 19 luglio 2019, entrata in vigore il 9 agosto dello stesso anno che ha per oggetto anche la violenza sulle donne.

Infatti, secondo quanto riportato all’interno dell’analisi del Viminale, la legge Codice Rosso “ha introdotto nuove fattispecie di reato e perfezionato i meccanismi di tutela delle vittime, attraverso specifiche previsioni, finalizzate tra l’altro a rendere più celeri le indagini e l’instaurazione del procedimento penale”. Inoltre, è importante specificare che la legge in questione non riguarda solo la violenza sulle donne ma sui soggetti deboli in generale che hanno bisogno di aiuto per sfuggire ad atti violenti, persecutori e maltrattamenti.

Il report: i dati della Sicilia

Per quanto riguarda il report del Viminale, un dato davvero importante è che nel corso del 2021 sono aumentate le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e dei divieti di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. A tal proposito, può dunque rivelarsi interessante analizzare i dati relativamente alla Sicilia. Infatti, la regione ha un triste primato: si tratta della prima per numero di violazioni commesse nel periodo dal 9 agosto 2019 al 31 ottobre 2021. Infatti, in Sicilia si sono registrate ben 585 violazioni nel lasso di tempo specificato, e la regione più grande d’Italia è subito seguita da Lazio e Lombardia, rispettivamente con 452 e 398 infrazioni della legge.

Report Viminale

Inoltre, è importante specificare che la Sicilia mantiene il primo posto anche in relazione al numero di reati di questo tipo per popolazione residente. Infatti, il calcolo dell’incidenza su 100k abitanti, vede la regione siciliana nella prima posizione con un punteggio pari a 12,1. Fondamentale considerare che il dato è ben al di sopra della media italiana (7,1) e che solo 6 regioni italiane si trovano al di sotto del dato medio nazionale.

Report Viminale

Inoltre, la Sicilia si posiziona sul podio anche relativamente alle statistiche riguardanti il fenomeno del revenge porn. Infatti, la regione più grande d’Italia si è posizionata al terzo posto dopo Lombardia e Campania, con 255 violazioni commesse, il 67% delle quali su vittime di sesso femminile. Tuttavia, la Sicilia si trova al secondo posto se si analizza il dato sotto la prospettiva dell’incidenza per 100k abitanti: il punteggio della regione è pari a 5,3 rispetto ad una media italiana di 3,9.

Report Viminale

Codice Rosso: le novità introdotte

Inoltre, nel report è presente una sezione relativa alle novità riguardanti le modalità per combattere la violenza su donne e soggetti deboli. Infatti, dall’introduzione della legge Codice Rosso, si è proseguito con l’introduzione di nuovi reati, aggravamenti di pena e modifiche procedurali.

Per esempio, tra i nuovi reati introdotti sono presenti i seguenti:

  1. Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa;
  2. Costrizione o induzione al matrimonio, in modo da poter agire per contrastare il fenomeno dei
    matrimoni forzati e delle spose bambine;
  3. Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, reato per il quale è previsto l’ergastolo se dal fatto consegua un omicidio;
  4. Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn), in modo da punire chi “dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde, immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate”.

Nell’ultimo caso è importante specificare che “la norma si applica anche nei confronti degli eventuali condivisori che, avendo ricevuto o acquisito le immagini, le diffondano al fine di creare danno alle vittime”. Inoltre, nel report viene riportato che “aggravanti specifiche sono previste se il reato viene commesso all’interno di una relazione affettiva, se vengono usati strumenti informatici e se i fatti vengono commessi nei confronti di soggetti in stato di inferiorità fisica o psichica”. Infine, si ricorda che il numero telefonico antiviolenza e stalking per richiedere aiuto in caso si fosse vittima di simili azioni è il 1522, e che il servizio è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni.

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