Tornare a frequentare le università, dopo tanto stop, è "necessario e urgente": questi gli aggettivi utilizzati dalla ministra Messa.
Importanti dichiarazioni in merito al nuovo anno accademico sono state rilasciate da Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, e Maria Cristina Messa, ministra dell’università e della ricerca, nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Pisa.
“Il rettore ha parlato di questo anno come di un nuovo inizio – ha dichiarato il Presidente Mattarella – e lo è, naturalmente. Lo è senza alcun dubbio per le condizioni che abbiamo attraversato e per quello che riaprire in pieno l’attività accademica significa per il nostro Paese oltre che per l’Università. È un nuovo inizio che sovente siamo chiamati ad affrontare, la vita ci pone sovente rispetto a nuovi inizi”.
Secondo quanto affermato da Sergio Mattarella e riportato da Il Sole 24 Ore, grazie alla scienza, alla vaccinazione, al comportamento degli italiani e alle nuove risorse dell’Ue, vi è la “possibilità irripetibile” di rinnovare il Paese. Inoltre, il Presidente della Repubblica ha ribadito la necessità di “contrastare la deriva antiscientifica che si registra un po’ ovunque, anche nel nostro Paese sia pure in piccole dosi per fortuna“.
“Una deriva antiscientifica che mira a bloccare il futuro – ha precisato Mattarella – e porta a ricondurre tutto al passato”.
“Università tornino ad essere frequentate e vissute”: le parole della ministra Messa
Rilevanti anche la parole di Maria Cristina Messa, intervenuta nel corso della stessa cerimonia di inaugurazione. La ministra, che negli scorsi giorni aveva annunciato il ritorno alla capienza al 100% per le aule universitarie, invita gli iscritti a riscoprire gli ambienti universitari.
“È urgente e necessario che le università tornino a essere frequentate e vissute – ha indicato la ministra dell’università – . E non si tratta solo di riaprire le sedi, ma di riavviare un nuovo corso, consapevoli di alcuni forti segnali come la discussione della norma sul pre-ruolo, gli impegni governativi sulla ricerca e alta formazione, l’avvio dei primi bandi.
Siamo a un cambio di passo, frutto di una visione qualitativa, non quantitativa dell’Università – ha concluso la ministra Messa – . Occorre perciò che le università sappiano dare risposte forti”.
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