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Laurea abilitante anche per l’insegnamento: l’ipotesi al vaglio

Laurea abilitante: possibile anche per chi desidera insegnare? Tale possibilità diventa sempre più concreta: ora verrà analizzata più nel dettaglio.

Una laurea abilitante anche per gli aspiranti docenti potrebbe rappresentare una vera svolta.  Si punta, così, ad accelerare e semplificare l’iter necessario per sedere in cattedra, lungo e spesso costoso.

Nelle prossime ore si analizzerà l’ipotesi: è quanto anticipato, per mezzo di un post su Facebook, dalla Presidente della Commissione Cultura alla Camera Vittoria Casa. Si attende la decisione del Senato che potrebbe far diventare legge il testo attualmente in attesa di approvazione.

Laurea abilitante: i prossimi passaggi

Domani, insieme ai ministri Patrizio Bianchi e Cristina Messaha anticipato oggi la presidente della Commissione Cultura alla Camera, Vittoria Casa -, ad altri deputati della Commissione Cultura, ai presidenti di alcune società scientifiche, ad accademici ed esperti, discuteremo di lauree abilitanti per l’insegnamento”.

Nel caso in cui l’ipotesi si concretizzasse, con il solo titolo l’ingresso nel mondo del lavoro risulterebbe più vicino e concreto.

 “L’ipotesi, come per i titoli abilitanti per psicologi, odontoiatri, farmacisti, veterinari, geometri, periti agrari, periti industriali, agrotecnici – ha continuato Casa – ,  è di permettere di acquisire durante il percorso di studi tutte le competenze necessarie per poter iniziare a insegnare appena conseguita la laurea”.

Si tratterebbe, a detta della presidente, di una “possibilità concreata”, prevista già dal testo di legge sui titoli abilitanti da poco passato alla Camera. 

Vittoria Casa ritiene necessario “abbassare l’età media dei nostri docenti”.

“Al tempo stesso – ha concluso – , dobbiamo fornire competenze più mirate e più estese sul sostegno, sulla didattica innovativa, sulla comunicazione, sull’educazione emotiva, sulla digitalizzazione e su molto altro”.

Concorsi semplificati

Quel che è già emersa è la volontà del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, di snellire le procedure concorsuali, sulla scia di quanto attuato dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ha abolito le prove preselettive. Si cercherà di intervenire sulla cadenza annuale dei concorsi scuola, di modo da assicurare un ricambio continuo di cattedre e in modo da attenuare quanto meno i problemi legati alle supplenze.

Si ricorda che attualmente l’unica laurea abilitante che concerne la carriera scolastica è quella in Scienze delle formazione primaria, che punta ad insegnare nelle classi primarie e dell’infanzia.

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