Prosegue l’inchiesta “Università bandita“, avviata nel giugno 2019 in merito ai presunti concorsi truccati all’interno dell’Università di Catania. Marina Rizza, la Gup di Catania, ha rinviato a giudizio sette docenti e due ex rettori imputati. Tra i reati contestati, abuso d’ufficio e il falso e per due imputati, Basile e Drago, nonché la corruzione per atti contrari ai propri doveri. Nell’ambito delle udienze, il Giudice per l’udienza preliminare ha stabilito il non luogo a procedere per il reato di associazione a delinquere. Inoltre, la turbata libertà di scelta viene derubricata in abuso d’ufficio.
La prima udienza del processo si terrà il 10 maggio davanti la terza sezione penale del Tribunale di Catania. Gli imputati chiamati in aula saranno i due ex rettori, i professori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, e sette professori: Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Carmelo Giovanni Monaco, Roberto Pennisi e Giuseppe Sessa.
Inoltre, con la medesima valutazione sulla richiesta di rinvio a giudizio, il Gup Rizza ha assolto dall’associazione per delinquere e da due episodi di turbata libertà di scelta del contraente il professore Giancarlo Magnano di San Lio, che ha fatto accesso al rito abbreviato, e lo ha condannato a un anno e due mesi, pesa sospesa, per abuso d’ufficio.
Nell’ambito dell’inchiesta, la Procura di Catania si è occupata della “nomina come docenti, ricercatori, dottorandi e personale amministrativo di soggetti preventivamente individuati dagli stessi associati”. Quello a processo il 10 maggio sarà il primo troncone dell’inchiesta. Nel secondo troncone di “Università Bandita” la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di altre 45 persone, la cui posizione era stata stralciata dal fascicolo principale. Si attende la decisione della Gup Simona Ragazzi.