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Da qualche giorno fa discutere il caso dell’Università di Trieste, dove le norme per il green pass verrebbero interpretate in maniera più stringente che altrove. L’ateneo del capoluogo friulano, infatti, avrebbe reso obbligatorio il possesso della certificazione verde anche per gli esami svolti da remoto. Lo si evince dal protocollo di sicurezza pubblicato sul sito di Units. Sul caso è intervenuto anche il rettore dell’ateneo, intervistato dal Corriere della Sera, nel tentativo di placare le polemiche.
Green pass esami da remoto: cosa dice il documento
Nel testo l’obbligo del green pass all’università, anche per gli esami da remoto, sembra inequivocabile. A pagina 26 del documento, infatti, si legge: “In tutti i casi, sia che gli esami siano svolti in presenza o da remoto, gli studenti sono tenuti al possesso della certificazione verde o di analogo documento previsto nel presente Protocollo. I docenti della commissione d’esame hanno titolo e sono tenuti a verificare, anche a campione, il possesso della certificazione verde, in formato digitale o cartaceo, la cui validità può essere verificata mediante l’applicazione VerificaC19 del Ministero della Salute”.
Per gli esami da remoto, la misura si applicherà a partire dal 3 ottobre 2021. Unica eccezione ammessa al mancato possesso della certificazione verde, viene indicato a pagina 3, “è costituita dai soggetti esenti alla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica“.
Il protocollo dell’università su esami e green pass
Università e green pass, le spiegazioni del rettore
Sulla questione è intervenuto anche il rettore dell’Università di Trieste, Roberto Di Lenarda, intervistato dal Corriere della Sera.
“Le nostre regole sono state mal interpretate — dichiara il rettore —. Abbiamo sempre scelto la strada della massima prudenza in questo anno e mezzo. E infatti siamo una delle Università che ha tenuto aperto di più. Abbiamo avuto soltanto 3 casi tra gli studenti dentro l’Ateneo. Per questo abbiamo deciso di preparare il nostro protocollo per l’autunno per tempo, anche se siamo ancora in attesa che il decreto del 6 agosto venga spiegato e specificato da un dpcm che non arriverà purtroppo prima della conversione in legge, il mese prossimo”.
La scelta dell’Università di Trieste, inoltre, è stata di collegare il possesso del green pass a tutta la vita accademica. Come specifica il protocollo, la certificazione verde serve anche per prenotare un posto in biblioteca, accedere alle sale studio, seguire le lezioni e così via.
Green pass all’università: la situazione a Catania
Anche l’Università di Catania, come Trieste, rende obbligatorio il possesso del green pass nella maggior parte delle strutture universitarie (aule didattiche, biblioteche, laboratori, sale studio, sedute di laurea, sedute esami di profitto, dipartimenti, uffici, etc.).
Tuttavia, per l’ateneo catanese non si parla ancora di possesso del green pass per gli esami da remoto, a differenza di quelli in presenza, per il quale l’uso della certificazione è necessaria. Le disposizioni si applicheranno dall’1 settembre e saranno valide per tutto il personale universitario e per gli studenti.