Green pass: come funzioneranno i controlli all'interno dei locali in cui è obbligatorio? In attesa di un'apposita circolare, emergono i primi chiarimenti.

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Green pass: attraverso un apposito decreto, entrato in vigore lo scorso 6 agosto, tale strumento è diventato necessario per accedere in luoghi in cui risulta più concreto il rischio di assembramenti. Questa introduzione, tuttavia, ha trascinato con sé confusione e dubbi, specialmente in merito ai controlli.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, dopo giorni all’insegna di consultazioni tra gli uffici legislativi di palazzo Chigi e dei ministeri competenti, oggi dovrebbe arrivare una circolare del capo di gabinetto del Viminale, il prefetto Bruno Frattasi, con cui si chiariranno regole e modalità di accesso negli ambienti per cui è previsto l’uso della certificazione.
Nelle prossime ore, dunque, gli italiani potrebbero ricevere i tanto attesi chiarimenti. Nel frattempo, però, Palazzo Chigi ha avvertito tutti precisando che “tutte le Forze dell’Ordine saranno impegnate nel far rispettare il Green pass”.
Andrà ricordato che nel corso delle scorse ore, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha anticipato che i gestori dei locali pubblici dovranno verificare che i clienti abbiano il Green pass ma “non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti”.
“Non si può pensare – ha dichiarato la ministra – che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare”.
Le dichiarazioni erano risultate necessarie per via di informazioni poco chiare e non univoche. Di fatto, se nel decreto approvato dal governo non si fa alcun riferimento all’obbligo per ristoratori e titolari di accertare le generalità di chi entra nei locali, l’applicazione che serve scansionare la certificazione indicava che “per completare la verifica è necessario confrontare i dati anagrafici sotto riportati con quelli di un valido documento di identità”.
Sebbene la nuova circolare dovrebbe chiarire maggiormente i dettagli a riguardo, alcuni punti sembrano ormai certi. I lavoratori non potranno verificare se chi lo ha mostrato sia davvero il titolare della certificazione: questo compito spetterà alle Forze dell’Ordine.
Si ricorda che i soggetti trovati all’interno dei locali previsti dal decreto del 6 agosto ma sprovvisti del Green pass rischiano multe salate, che vanno dai 400 ai 1000 euro. Inoltre, il possesso di una certificazione contraffatta o non coincidente con il documento di identità mostrato vale una denuncia per falso.
Anche ai gestori che permetteranno l’accesso senza certificato verranno riservate multe, oltre che “dopo due violazioni commesse in giornate diverse, alla terza violazione” una sanzione amministrativa della chiusura dell’attività da 1 a 10 giorni.
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