Come ogni anno, in questo periodo, Censis pubblica i dati con le migliori Università in Italia. Di seguito sarà analizzata la classifica delle migliori Università medicina per quanto riguarda l'anno accademico 2021/22.
Indice
La Classifica Censis delle Università Italiane, che da oltre due decadi accompagna gli studenti nelle loro scelte universitarie, anche quest’anno è puntualmente disponibile, con le 64 graduatorie che la compongono e che spaziano dalla valutazione delle strutture disponibili alla valutazione dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione e dell’occupabilità, fino alla comunicazione 2.0 degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensione). Di seguito saranno analizzate le migliori università medicina in Italia secondo la classifica Censis per quanto riguarda il prossimo anno accademico 2021/22.
Il sistema universitario nazionale, che lo scorso anno, riorganizzando le attività e rimodulando la didattica, ha contrastato con successo l’onda d’urto dell’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19, vede nel complesso rafforzata la propria attività nei confronti dei giovani diciannovenni, che, al completamento dell’istruzione secondaria, decidono di proseguire il proprio percorso di studi.
Per quanto riguarda la didattica per la classifica migliori Università Medicina in Italia spiccano senz’altro le Università del Nord Italia, infatti al primo posto per quanto riguarda la didattica si classifica l’Università di Pavia con 98,5 punti. L’Università di Catania, invece, si piazza in 26esima posizione con un punteggio di 74,5 per quanto riguarda la didattica nella Scuola di Medicina dell’Ateneo Catanese. Per quanto riguarda le altre università siciliane, ad esempio, l’ateneo messinese è in 25esima posizione con un punteggio pari a 76, mentre l’Università di Palermo si piazza in terzultima posizione con punteggio di 69,5.
Per quanto riguarda la progressione di carriera, secondo la statistica effettuata da Censis in riferimento all’anno accademico 2021/22 per le Università statali a ciclo unico della facoltà di medicina, spicca al primo posto l’Università di Milano Bicocca con un punteggio di 108. L’Università di Catania in questa classifica per quanto riguarda la progressione di carriere raggiunge la 20esima posizione con un punteggio di 81,0, seguita in 21esima posizione dell’Università di Messina con punteggio di 80. L’Università di Palermo, invece, è in 30esima posizione con un punteggio di 73.
I Rapporti Internazionali stilati secondo la classifica Censis per le migliori università medicina, vedono piazzarsi in prima posizione l’Università di Foggia con punteggio di 96,0. In tale classifica l’Università di Catania scende in 32esima posizione con un punteggio di 68 seguita dall’Università di Palermo in penultima posizione con punteggio di 66. Mentre, l’Università di Messina, in questa classifica riguardante i Rapporti Internazionali è in 26esima posizione.
La valutazione delle singole aree didattiche degli atenei statali, secondo la classifica Censis, si basa sull’analisi di due differenti indicatori: progressione della carriera degli studenti e internazionalizzazione. Il punteggio di ogni singolo criterio, a sua volta, è il frutto di un’opportuna aggregazione di una serie di indicatori, specifici per ciascun criterio di valutazione. Il voto finale, infine, è la media aritmetica dei punteggi di sintesi dei due criteri di valutazione.
La valutazione degli Atenei, secondo Censis, è avvenuta attraverso l’analisi di sei famiglie di indicatori: i servizi, le borse di studio e i contributi, le strutture, il sito we, l’internazionalizzazione e l’occupabilità.
La scelta universitaria è sempre più una scelta al femminile. Nel 2020, a fronte di un tasso di immatricolazione maschile pari a 48,5%, quello femminile è stato del 65,7%. Le immatricolazioni femminili hanno registrato una variazione annua del 5,3%, superiore di 2 punti percentuali all’incremento di quelle maschili (+3,3% di maschi immatricolati rispetto all’anno precedente).
Sotto il profilo territoriale, le immatricolazioni sono aumentate soprattutto nelle regioni del Centro (+7,7%) e del Sud (+5,0%) rispetto a quelle settentrionali (+2,0% nel Nord-Ovest e +3,2% nel Nord-Est). Tuttavia, per quanto riguarda l’area medico-sanitaria la percentuale di studenti di sesso maschile iscritti è inferiore al 20%.
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