Sono 179, secondo l’ultimo rapporto Almalaurea 2021, i laureati che hanno conseguito il titolo nel Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate presso l’Università degli studi di Catania. Hanno compilato il questionario 166 persone, la maggior parte dei laureati sono donne con una percentuale del 69,3% mentre gli uomini rappresentato soltanto il 30,7%.
I laureati nel Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate hanno conseguito il titolo in Infermieristica, Logopedia, Tecniche audioprotesiche e Tecniche di laboratorio biomedico.
Professioni Sanitarie, quanto guadagnano i laureati? Il Report AlmaLaurea
L’identikit dei laureati
Gli studenti del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate hanno in media 25 anni al conseguimento della laurea di primo livello, mentre all’età di 27 anni completano il loro percorso accademico con la Laurea magistrale biennale.
Il voto di Laurea non ha subito bruschi cambiamenti rispetto allo scorso anno, alla triennale la media è dello 109,2, nella magistrale invece la media del voto arriva fino al 111,8. Gli studenti completano il loro percorso di laurea triennale in mediamente a 3,4 anni, mentre la magistrale registra una durata di circa 2 anni.
Tasso di occupazione al 75%
Per quanto riguarda la strada intrapresa dopo la laurea, circa il 31% delle persone intervistate ha deciso di intraprendere almeno un’attività di formazione post laurea, dopo la laurea magistrale la percentuale aumenta leggermente, fino ad arrivare al 33%. In generale gli studenti scelgono tra diversi stage, tirocini, master e corsi di specializzazione, le scelte che vanno per la maggiore sono o il master o in alternativa una scuola di specializzazione, che registrano una percentuale del 14,3% e del 4,8%.
Gli studenti del Dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate trovano una buonissima occupazione, si registra un tasso di occupazione del 75% circa, questo è un dato molto positivo dato l’alto tasso di disoccupazione nel nostro paese. È di circa 77,3% la percentuale degli uomini che lavorano con una laurea di primo livello, la percentuale delle donne invece è del 70,7%. La percentuale aumenta se consideriamo invece gli studenti in possesso di una laurea magistrale, nel caso delle donne la percentuale arriva all’ 85,7% , per gli uomini addirittura si arriva alla percentuale del 100%.
Si registra una percentuale del 7,9% dei laureati che non lavorano ma che cercano un lavoro, mentre la percentuale di chi non lavora ma non cerca lavoro è più alta ed è circa del 16,8%. Il dato aumenta se consideriamo gli studenti in possesso di una laurea di primo livello, arriva addirittura al 20% . Scende invece al 4,8% se consideriamo gli studenti in possesso di una laurea magistrale: è alta la percentuale circa l’82% degli studenti che non cercano lavoro per motivi legati allo studio.
A partire dal periodo di pandemia, le lauree in Professioni sanitarie della riabilitazione, professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, professioni sanitarie tecniche sono molto richieste.
Il coordinatore infermieristico e le varie professioni
Dai dati di Almalaurea, risulta che i laureati dal giorno della laurea impiegano circa 5 mesi per trovare lavoro.
Gli studenti in possesso di una laurea di primo livello svolgono una professione tecnica con una percentuale del 100%, la percentuale è alta anche per gli studenti in possesso di una laurea magistrale. Infatti circa l’84% esegue una professione tecnica, sempre per quanto riguarda gli studenti in possesso di una laurea magistrale, una percentuale del 15% esegue una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione.
Tuttavia ci sono molte possibilità e mansioni diverse per chi consegue una laurea in Infermieristica, tra queste per esempio quella di dirigere le strutture sanitarie (organizzazione/supervisione delle strutture ed erogazione dei servizi in un’ottica di efficienza ed efficacia).
Uno sbocco lavorativo molto interessante è il ruolo di coordinatore infermieristico che ha delle funzioni cliniche molto importanti, a differenza del coordinatore del dipartimento, che ha più qualità manageriali. Per il ruolo di coordinatore è richiesto il master di primo livello in coordinamento e tre anni di esperienza come infermiere, mentre per il coordinatore di dipartimento può essere richiesta la laurea magistrale e cinque anni di esperienza come infermiere.
Altra figura molto ricercata è quella del responsabile privacy in un’azienda sanitaria, questa figura mira a curare l’aspetto della privacy ricopre una grande responsabilità su questo tema. Compresi i contratti di incarico per la gestione dei dati personali dei nuovi assunti o delle aziende collaboranti. Alcune di queste mansioni possono essere ricoperte da un infermiere, purché formato con un master in gestione delle informazioni e privacy.
Il contratto a tempo indeterminato riguarda il 21% dei laureati di primo livello, la percentuale è più alta, circa il 26% se si considerano i laureati in possesso di una laurea magistrale. È alta la percentuale di lavoratori con contratti non standard, precisamente riguarda il 49% dei laureati di primo livello, e di una percentuale più bassa, circa il 10% tra i laureati magistrali. Il campo nel quale si registrano più occupazioni è quello della sanità, infatti circa l’89% dei laureati opera in questo campo. Circa il 67% dei laureati lavora nel privato mentre il 31% nel settore pubblico.
Gli uomini guadagnano più delle donne
La retribuzione mensile è di 1456 euro. È presente però una disparità tra uomini e donne, gli uomini guadagnano circa 1631 euro al mese, mentre le donne 1385 euro al mese. La retribuzione è più alta per i laureati di primo livello, rispetto ai laureati magistrali.
La soddisfazione per il lavoro svolto in una scala da 1 a 10 è molto alto, raggiunge il punteggio di 8,3, inoltre l’85% degli intervistati ritiene che la laurea in Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate sia molto efficace nel mondo del lavoro.
Il 25% dei laureati che proseguono il lavoro iniziato prima della laurea hanno notato un miglioramento nello svolgersi della loro professione, dovuto al conseguimento della laurea. Per il 100% nelle competenze professionali, inoltre una percentuale importante degli intervistati circa il 79% ha segnalato che la laurea è richiesta per il lavoro che svolgono e si rivela adeguata.