Emergenza incendi in Sicilia: in 24 ore sono stati 34 i roghi, che hanno devastato ettari di vegetazione e lambito case e centri abitati. Musumeci chiede l'esercito.
È emergenza incendi in Sicilia dove, nella giornata di ieri, ci sono stati ben 11 fronti di fuoco. I roghi in totale sono stati 34, devastando ettari di vegetazione e lambito case e centri abitati. Nelle operazioni sono stati impegnati centinaia di volontari di protezione, 4 Canadair e 2 elicotteri coordinati dal Corpo Forestale della Regione e a supporto delle azioni di spegnimento dei Vigili del Fuoco e della stessa Forestale.
Nello specifico, il dirigente della Protezione Civile Salvo Cocina ha chiesto rinforzi su Troina dove le fiamme non hanno dato tregua fino all’alba di stamattina, su un’area molto estesa che raggiunge i territori di Agira e Regalbuto.
“Troppi terreni agricoli abbandonati e incolti anche a ridosso delle case. Troppi piromani, incendiari e delinquenti in azione che approfittano delle alte temperature e contro cui i volontari, i forestali e i vigili del fuoco poco possono fare. Il sistema comunale e regionale di protezione civile ha fatto il possibile, ma è una lotta impari contro delinquenti. Occorre in questi giorni un’azione di polizia e militare da parte dello Stato”, ha affermato l’ingegnere Cocina che segue costantemente l’evolversi della situazione mantenendo informato il Presidente della Regione Nello Musumeci.
Un canadair e un elicottero sono entrati in azione all’alba per spegnere gli ultimi focolai nella zona di Troina, devastata ieri da un incendio che ha tenuto in allarme la popolazione anche di Agira e Ragalbuto. I mezzi aerei stanno operando nella zona di Feudo Nuovo dove ci sono ancora alcuni focolai.
Una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali. È la richiesta urgente che il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha avanzato a Roma per far fronte alla difficile situazione creatasi nell’Isola in questi giorni, su due diversi fronti: la incessante caduta di cenere vulcanica sui centri etnei e i numerosi incendi, quasi tutti di origine dolosa, sviluppatisi in modo particolare nella Sicilia orientale.
Oggi, lunedì 5 luglio, alle ore 11, al PalaRegione di Catania il presidente Musumeci incontrerà i sindaci del versante etneo per concordare assieme alcune iniziative per attenuare i disagi determinati dalla caduta di cenere.
“Abbiamo deliberato la richiesta dello stato di calamità – afferma Musumeci – ma temo che a Roma non abbiano ancora compreso la gravità della situazione. Quanti agli incendi, abbiamo impegnato tutti i nostri uomini e mezzi. Ma da soli, di fronte alla tracotanza dei piromani, possiamo fare ben poco. Ci vorrebbe la galera a vita per questi delinquenti”.
Questa mattina si registrano nuovi incendi a Grammichele, nel catanese, e a Castellammare del Golfo, nel trapanese. Gli incendi di questi giorni hanno distrutto decine di ettari di bosco e macchia mediterranea in tutta la Sicilia. Le zone più colpite sono nel palermitano, in particolare quella del partinicese, dove l’autostrada è rimasta bloccata per diversi incendi lungo la carreggiata. Nel trapanese i vigili del fuoco sono entrati in azione nella zona di Castellammare, tra Monte Sparagio e Castello di Baida.
Ad Agrigento fiamme a Menfi, mentre a Siracusa, devastata in questi giorni da decine di roghi, anche ieri un incendio tra contrada Spalla e contrada Targia ha provocato l’evacuazione di un parco acquatico e di un albergo. Sempre nel Siracusano, tra Lentini e Carlentini, fiamme ad Avola e Cassibile, a Noto, tra Vizzini e Francofonte.
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