In questi giorni, numerosi giovani stanno facendo i conti con l'Esame di Maturità, il secondo a presentare non poche novità. Quali emozioni si provano e come si giudica l'unica prova orale? LiveUnict lo ha chiesto proprio ai maturandi di Catania, tra i protagonisti di questo periodo.
Giugno è per antonomasia mese di saluti e passaggi: questi, tuttavia, non hanno sempre lo stesso sapore. Quando si cresce e giunge, inspiegabilmente ma puntuale, il giugno della Maturità terminano gli “arrivederci a settembre” arricchiti dalla gioia per l’inizio della propria estate.
In questi giorni, 540 mila studenti sono chiamati a riempire il proprio zaino, forse per l’ultima volta, e varcare l’ingresso di un istituto che li ha accolti appena ragazzi e li saluta quasi adulti. Una scuola che la pandemia ha reso a volte lontana e inaccessibile e a cui ora si ritorna per affrontare il colloquio orale, unica prova prevista.
Da quando il Coronavirus si è trasformato in un reale pericolo per la vita di ciascuno, i corridoi delle scuole non si riempiono più di file di banchi singoli. Come nel 2020, anche quest’anno l’Esame di Maturità non prevede alcuna prova scritta. Una commissione composta da un presidente esterno e da sei commissari interni ascolterà ciascun candidato per circa 60 minuti. Il maxi colloquio conterà quattro fasi.
Si partirà dalla presentazione di un elaborato scritto, precedentemente consegnato, per poi passare alla prova di italiano. In seguito, è prevista la discussione di alcuni materiali predisposti dalla commissione e, infine, l’esposizione delle esperienze svolte nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) e la verifica delle competenze di Educazione Civica.
Nelle scorse ore, Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione, ha voluto ribadire ancora una volta come quello affrontato dai ragazzi non sia un “esame di serie B”. Tale opinione è condivisa da chi è già stato interrogato?
“Tutto sommato è andata bene, tralasciando l’ansia che mi stava divorando – ammette Giusy, che ha tenuto l’esame nel giorno del via – È stato davvero un esame tosto e non lo definirei una passeggiata, come molti mi dicevano all’inizio, perché molti professori hanno cercato di mettermi in difficoltà ma per fortuna ero abbastanza preparata e sono dunque riuscita a mantenere la calma rispondendo quasi a tutto. Altri professori invece sono stati molto comprensivi e disponibili nell’aiutarmi in quei momenti di difficoltà.
Sinceramente non credo che l’esame di quest’anno sia stato molto semplificato rispetto a quello degli anni scorsi, a parte il fatto che non abbiamo avuto gli scritti, perché anche se ci erano stati forniti i nodi concettuali bisognava basarsi sulla foto che mi è stata assegnata sul momento – ha concluso la ragazza – . Posso definirla decisamente un’esperienza indimenticabile!”
I racconti dei diversi protagonisti intervistati si aprono quasi sempre con la parola “ansia”: la paura di non riuscire a dare il massimo è ciò che ha accomunato Giusy a Rachele, che con la prova superata ieri ha definitivamente lasciato alle spalle gli ultimi cinque anni scolastici.
“Arrivata a scuola, l’ansia è aumentata. Entrata in aula ho iniziato a parlare del mio elaborato d’esame e tutto sommato è andato abbastanza bene, per la seconda prova (analisi del testo) ero abbastanza tranquilla ed è andata bene – racconta Rachele – . Ho avuto un piccolo problema per l’apertura del power point ma tutto sommato, grazie agli studi da me fatti, sono riuscita a esprimermi”.
Con questi ed altri più duri imprevisti i maturandi 2021 hanno dovuto fare i conti nel corso degli ultimi mesi. La maggior parte dell’anno scolastico vissuto tramite lo schermo di un dispositivo elettronico e le ridotte libertà non hanno per certo contribuito ad agevolare la preparazione degli studenti.
“L’ultimo anno è stato pieno di difficoltà e, per questa ragione, diverso dalle mie aspettative. Nei mesi in cui avremmo dovuto più in assoluto ricevere sostegno, a causa dei tanti, troppi mesi in DaD, abbiamo dovuto affrontare i programmi in maniera quasi del tutto autonoma – dichiara Daniele – . Credo che un confronto diretto e più frequente con i professori avrebbe rappresentato un aiuto maggiore per noi”.
Anche i maturandi di Catania, dunque, manifesterebbero in maniera decisiva la loro insoddisfazione verso la Didattica a Distanza.
L’impossibilità di ricevere un consiglio sugli argomenti da trattare occupando una stessa stanza con i propri docenti avrebbe persino spinto Giusy a considerare la terza prova come “la più difficile”.
La perdita della socialità è forse ciò che più hanno rimpianto i giovani. Animati dal desiderio di recuperare legami e routine, questi hanno salutato ed aderito con gioia alla campagna vaccinale.
“Ci siamo ritrovati a vivere la preparazione in solitudine, temendo di incontrare anche i compagni per evitare probabili contagi – ha ammesso, ancora, Daniele – Per fortuna, proprio qualche giorno fa ho ricevuto la prima dose di vaccino e ciò mi permette di affrontare l’orale con maggior tranquillità”.
Sono trascorsi soltanto due giorni dall’avvio degli esami, eppure i maturandi possono idealmente già dividersi in due grandi schieramenti. Da un lato c’è chi si gode già il mare, ricompensa ideale per coloro che hanno letto il proprio cognome tra i primi dell’elenco. Dall’altro, invece, si collocano quelli a cui il caso ha riservato più tempo per ripassare ma anche ulteriori giorni complessi.
“Sono felice di aver completato il mio percorso e avrò pure un bel ricordo di questi 5 anni e del mio esame”: ha dichiarato Rachele, tirando un sospiro di sollievo.
“Temo il colloquio ed ascoltare i resoconti degli altri non mi rende più sereno. So, ad ogni modo, che le vere prove inizieranno dopo la Maturità”: risponde Daniele, che dovrà attendere fine giugno per “maturare”.
Ogni ragazza e ragazzo avrà un ricordo unico del proprio Esame di Maturità ma una sensazione lega, come un filo rosso, tutti: quella di aver vissuto qualcosa di storicamente inconsueto. La pandemia ha sottratto a questi ragazzi alcuni riti destinati ad essere un’esclusiva del quinto anno. E lo ha fatto in maniera ingiusta. Resteranno, comunque, i bei ricordi: questo anima questi studenti.
“Per quanto mi riguarda vivo questa esperienza in modo quasi contrastante – dichiara, infine, Martina – . Da un lato vi è una grande malinconia, dettata dal periodo che stiamo attraversando, dall’altro però mi auguro davvero che la mia generazione possa essere l’ultima a dover rinunciare a tutto ciò che di bello comporta la Maturità.
Nel corso degli anni ho visto amici vivere una Maturità completamente diversa, godendo a pieno della loro libertà, ritrovandosi insieme per poter vivere gli ultimi istanti da ‘classe unita’ condividendo ansie e paure. Confesso che mi sarebbe piaciuto poter organizzare quelle classiche feste che tanto si vedono nei film, per poter conservare il ricordo della maturità tra i miei ricordi più belli e salutare i compagni, che nel bene e nel male hanno fatto parte della mia vita per cinque anni.
Quando ripenserò alla mia Maturità mi verranno in mente tanti attimi vissuti, ma forse ancor di più quelli che non ho potuto vivere – ammette ancora la studentessa – , come la festa dei 100 giorni, l’ultima gita di classe, le notti insonni con gli amici a studiare, e tutto quel tempo in DaD, speso a fissare la mia classe ed i miei insegnanti attraverso uno schermo, perché del resto ciò che abbiamo perso non si limita solo a quest’ultimo periodo”.
Questi adulti di domani, con animo generoso, auspicano per i futuri maturandi un ritorno alla normalità: un augurio bizzarro ma forse il migliore a cui si possa pensare nel 2021.
“Tutto quello che la pandemia ha tolto a me e ad i miei coetanei non ritornerà mai più, ma adesso è tempo di accendere le speranze per i maturandi 2022, ed augurarci che almeno loro possano vivere la maturità di cui tanto si parla“.
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